Leggenda rinnovata.
Anche chi non mastica calcio ha un sussulto quando sente parlare di Wembley, per molti il tempo del calcio mondiale sito a Londra. Sito nella periferia nord ovest della capitale inglese, lo stadio che ospita le partite della nazionale britannica è stato finito di rimodellare ex novo nel 2007, cinque anni dopo la demolizione di quello vecchio. L’intenzione della Federazione calcistica di Sua Maestà era quello di conferire nuova vitalità all’orgoglio calcistico nazionale, qualcosa a cui gli inventori del calcio si sono sempre aggrappati, visto che fino agli anni ’50 hanno deliberatamente scelto di non partecipare a nessuna competizione internazionale per la loro presunta superiorità tecnica. Tuttavia, al di là dello sciovinismo inglese, Wembley è da considerare davvero come la massima espressione della maestosità di un impianto costruito solo per giocare a calcio e solamente il Maracanà di Rio de Janeiro si avvicina al suo mito, mentre in tutta Europa solamente il Camp Nou di Barcellona può ospitare più persone, grazie alla sua capienza di 98mila posti.
Il mito di Wembley è talmente grande da venire insignito con delle eccezioni uniche. È stato designato come stadio delle finali di Champions League, una competizione non per nazionali ma per club, per ben due volte nell’arco di due anni. Quella del 2011 fu assegnata dalla UEFA secondo la classica modalità di scelta, mentre quella del 2013 fu un onore riservato al tempio del calcio per i 50 anni di vita della UEFA stessa.