Anche chi non mastica calcio ha un sussulto quando sente parlare di Wembley, per molti il tempo del calcio mondiale sito a Londra. Sito nella periferia nord ovest della capitale inglese, lo stadio che ospita le partite della nazionale britannica è stato finito di rimodellare ex novo nel 2007, cinque anni dopo la demolizione di quello vecchio. L’intenzione della Federazione calcistica di Sua Maestà era quello di conferire nuova vitalità all’orgoglio calcistico nazionale, qualcosa a cui gli inventori del calcio si sono sempre aggrappati, visto che fino agli anni ’50 hanno deliberatamente scelto di non partecipare a nessuna competizione internazionale per la loro presunta superiorità tecnica. Tuttavia, al di là dello sciovinismo inglese, Wembley è da considerare davvero come la massima espressione della maestosità di un impianto costruito solo per giocare a calcio e solamente il Maracanà di Rio de Janeiro si avvicina al suo mito, mentre in tutta Europa solamente il Camp Nou di Barcellona può ospitare più persone, grazie alla sua capienza di 98mila posti.

Un progetto faraonico

L’architetto inglese Norman Foster era stato incaricato di progettare una struttura mastodontica in grado di poter ospitare 90mila persone in posti a sedere. Nonostante l’Inghilterra non avesse avuto in progetto l’organizzazione di un mondiale o di un europeo di calcio l’importanza di Wembley prevaricò su tutti i possibili impedimenti burocratici ed economici.  La spesa per la costruzione dell’impianto è stata di circa 760 milioni di sterline, cifra che in euro significa oltre 1 miliardo. Wembley è, dunque, di diritto lo stadio più caro del mondo. La scusa dell’assegnazione delle Olimpiadi del 2012 (designazione avvenuta nel 2005) ha accelerato il processo di creazione di uno stadio che durante l’evento internazionale avrebbe ospitato delle partite di calcio maschile e femminile. Il debutto ufficiale avvenne però nel marzo 2007 quando in campo scesero l’Inghilterra e l’Italia under 21.

Sono effettivamente rare le occasione in cui Wembley accende le sue luci e permette agli appassionati di calcio di occuparne i sediolini. Oltre ad ospitare gli incontri della nazionale inglese, infatti, questo stadio è lo scenario delle finali  di FA Cup, Community Shield e Carling Cup, nelle quali veste gli abiti del teatro imparziale dove si sfidano le squadre di club che riescono ad arrivare in fondo a queste tre competizioni.  Si tratta di un impianto destinato solo a match importanti nei quali il pubblico risponde sempre presente e l’impatto visivo in campo e sugli spalti è a dir poco apprezzabile.

Il mito di Wembley è talmente grande da venire insignito con delle eccezioni uniche. È stato designato come stadio delle finali di Champions League, una competizione non per nazionali ma per club, per ben due volte nell’arco di due anni. Quella del 2011 fu assegnata dalla UEFA secondo la classica modalità di scelta, mentre quella del 2013 fu  un onore riservato al tempio del calcio per i 50 anni di vita della UEFA stessa.

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