Avete presente quando, ai tempi della scuola o dell’università, si passava la notte in bianco per studiare per un esame o un’interrogazione, che non si era riusciti a preparare in tempo? Eppure si sapeva con precisione la data entro la quale bisognava essere pronti, con tanto di ripasso concluso. Forse, però, proprio perché era a lungo termine, i rinvii erano troppi e alla fine la notte prima si è dovuto recuperare il tempo perso. E così i bignami, riassunti sintetici ma efficaci delle più disparate materie, i caffè e quella strana adrenalina di lotta contro il tempo diventano i migliori alleati di chi deve fare in una notte tutto quello che avrebbe dovuto fare nei mesi precedenti.
Quella stessa sensazione si è avvertita, a Milano, nei giorni precedenti all’inaugurazione di Expo 2015: ovunque per la città si vedevano squadre di operai lavorare giorno e notte per concludere l’opera loro assegnata o, quantomeno, per chiudere il cantiere in modo che a nessun visitatore potesse venire il dubbio che probabilmente lì era prevista una qualche costruzione che «i soliti italiani» non sono poi riusciti a realizzare.
E  se è vero che il primo maggio, mentre Renzi presentava al mondo l’Esposizione Universale di Milano, c’era ancora chi appendeva i cartelli con le indicazioni per i bagni o metteva le lampadine negli applique della Fiera di Rho, è anche vero che alla fine ce l’abbiamo fatta e almeno una sufficienza, seppur tirata, dovremmo riuscire a strapparla. Certo se i visitatori non saranno troppo esigenti.
 
QUANTO CI GUADAGNAMO? 
Un biglietto standard per l’Expo 2015 per un visitatore adulto, in un giorno qualsiasi dal 2 maggio al 31 ottobre 2015, costa 32 euro mentre per una data prefissata il costo ammonta a 27 euro. Sono, però, previste tariffe agevolate per gli studenti dai 14 ai 25 anni (29 euro per una data aperta e 23 euro per una data fissa), per chi ha più di 65 anni, che pagherà 25 euro per una data aperta e 20 euro per una data fissa, per i disabili si arriva a 16 euro per una data aperta e 13 euro per una data fissa e per i bambini, dai 4 ai 13 anni, in abbinamento ad un pacchetto famiglia, il costo del biglietto è di 16 euro. Poi ci sono varie combinazioni per le famiglie.
Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha annunciato che sono già stati venduti oltre 10 milioni di biglietti e ha spiegato: «Si tratta di un record nella storia delle Esposizioni universali, così come il fatto che a Milano 54 Paesi hanno realizzato il loro padiglione. Non è mai accaduto nella storia di Expo».
Ma non è soltanto dalla vendita dei biglietti per la fiera che l’Italia guadagnerà e infatti, dalle analisi di sintesi degli studi che sono stati compiuti sul rapporto tra economia italiana ed Expo 2015, per vedere l’impatto che la manifestazione avrà in Italia, sul territorio nazionale, emergono degli elementi molto interessanti. Si stima che la produzione aggiuntiva nell’economia italiana, nel periodo dal 2011 al 2020, potrà ammontare, in seguito ad Expo 2015, a più di 69 miliardi, con un valore aggiunto pari a circa 29 miliardi.
In particolare gli impatti economici ricondurranno alle infrastrutture, ai costi di gestione dell’evento, alla partecipazione dei Paesi, all’attrattività turistica e all’attrattività di investimenti diretti esteri.
E’ stato, inoltre, stimato che l’occupazione generata per il decennio 2011-2020, indiretta ed indotta, sarà pari a 61.000 persone in media occupate ogni anno. Il gettito fiscale dovuto alla produzione totale attivata sarà di 11,5 miliardi in totale.
Lo svolgimento di Expo Milano 2015 avrà una ricaduta molto importante e non soltanto per ciò che riguarda la regione Lombardia, ma anche per l’intera economia nazionale, che potrà continuare a beneficiare di molti risultati anche dopo la conclusione dell’esposizione universale.
In base a queste previsioni, quindi, e ovviamente se le stesse varranno effettivamente confermate dai dati reali, all’Italia sarà effettivamente convenuto, soprattutto da un punto di vista economico, aver ospitato l’Expo 2015. Il prestigio che, invece, riceveremo dipenderà da quanto effettivamente riusciremo a soddisfare ed eventualmente perfino sorprendere i visitatori stranieri: non basta, infatti, riuscire ad accaparrarsi la paternità di un evento perché esso porti con se il lustro che ora tutti aspettiamo. Di sicuro, fino ad ora, Expo 2015 non sembra avere nulla di più rispetto alle precedenti versioni, in quanto risulta privo di quel “quid” in più che avrebbe potuto fare davvero la differenza. Sarà, allora, un’occasione persa per mettere in mostra al mondo il “genio italicoo”?

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