Se è vero che ogni essere umano è un microcosmo a sé, Massimo De Novellis non costituirà l’eccezione. Non sarà certo difficile immaginare la gioia di avere una famiglia felice – composta da un’amorevole consorte e due splendidi figli – o di un lavoro fortemente desiderato, ottenuto solo grazie alla solerzia di un impegno fuori dal comune, che gli è valso il meritato ruolo d’Ispettore della Polizia di Stato. Ma quando il sole cala, e Massimo è solo con i suoi pensieri, non si può immaginare cosa ne impegni la mente guizzante, o cosa agiti il forte cuore incastonato tra larghe spalle, che al sorgere del sole torneranno a sostenere il peso del mondo, del suo mondo.
C’è chi, nel silenzio della notte, recita un’ultima preghiera rivolta al Signore prima di abbandonarsi al sonno; chi impreca perché Morfeo giunge troppo presto – prima che gli impegni della giornata possano essere conclusi come da programma – o perché, invece, sembra non arrivare mai. Ancora, nascosti nella quiete del crepuscolo, taluni rivivono, in una visione onirica ad occhi aperti, “il film” della giornata, compiacendosene o ripudiandolo. Altri dischiudono il “cassetto” dove conservano – sgualcito e liso, o intatto e lindo – il proprio piccolo, grande sogno. Così, nella notte, quell’idea lascia la dimensione a cui di giorno è relegata, pigra si stiracchia, e lentamente acquisisce forma e spessore sempre più consistenti; l’artefice la rimira con calma, ed ogni volta, carezzandone i sinuosi profili, ne contempla estasiato la bellezza, la ritrova più desiderabile. Massimo ha trascorso più di una veglia rincorrendo quella fantasia che non gli dava pace: laurearsi, ed avere, così, le carte in regola per concorrere al ruolo di Commissario. Finché non ha trovato la forza di afferrare il suo sogno. In quell’istante, nel velluto di una notte come tante, il microcosmo dell’ispettore non è stato più “solo”: stella tra le stelle, è divenuto parte di un’immensa galassia, quella del cavallo alato.
La decisione di fare come tanti prima di lui è ancora una delle migliori che abbia preso – ripete a se stesso – ripensando al fatidico giorno in cui ha formalizzato l’iscrizione all’Università Telematica Pegaso. Non di certo quello che si definirebbe nativo digitale, eppure De Novellis asserisce di non aver incontrato alcun tipo di difficoltà nell’approccio con l’e-learning, che ritiene, anzi, una risorsa senza pari per chi, come lui, abbia un impiego ed una famiglia che, tra le priorità, non accettano di essere classificati al secondo posto. “Interagire con la piattaforma è davvero semplice: è chiara e intuitiva. – afferma il laureando – L’Università Telematica Pegaso non è solo al pari delle altre, ma un passo oltre. Basti pensare che a differenza degli altri atenei, dove in aule affollate è un’impresa anche solo trovare un posto a sedere e riuscire a sentire ancora la voce del professore, con il metodo Pegaso, attraverso pratici video, è possibile non già seguire le lezioni dalla comodità di casa propria, ma ascoltare la stessa spiegazione tutte le volte necessarie a comprendere e fissare le nozioni”. La chiarezza dei contenuti, la semplicità di apprendimento, ed una salda rete che permette di confrontarsi con i colleghi o, all’occorrenza, con tutor specializzati sono i punti di forza per i quali Massimo consiglierebbe, e ha già consigliato, l’Università Telematica Pegaso.
49 anni, un lavoro che fagocita tante ore ed energie, cosa ha spinto De Novellis a riprendere gli studi? “La voglia di mettermi in discussione, di ampliare il mio bagaglio culturale, è inestinguibile” risponde, anticipando una domanda non ancora formulata, mentre fiamme castane si agitano in uno sguardo che non lascia spazio ad interpretazioni: “non mollare mai!”.
Annamaria Cerio