Si tratta della richiesta di amministrazione straordinaria negli Stati Uniti da parte della compagnia aerea britannica: nella pratica con l’istanza di fallimento presso il tribunale fallimentare meridionale di New York, la società si appella al cosiddetto Chapter 15 del Bankruptcy Code volto alla continuazione delle operazioni, sebbene in un grave stato di dissesto, a fronte del pagamento di tutti i creditori.
Difatti con l’appello al capitolo 15, per Virgin – controllata al 51 percento dal magnate britannico Richard Branson e per il restante 49 percento dall’americana Delta Air Lines – la volontà è quella di preservare le azioni industriali negli Stati Uniti operate da parte di una società di diritto britannico.
Attesa per il 25 agosto
Data nella quale Virgin Atlantic ha convocato una riunione con i creditori durante la quale sarà valutato il piano da 18 mesi di ristrutturazione e ricapitalizzazione della compagnia aerea.
A fronte dell’istanza presentata presso il tribunale fallimentare americano, rimanendo a quanto precisato da Forbes, Virigin “desidera sottolineare che si tratta di affari come al solito e sono necessarie le apparizioni del tribunale per coinvolgere gli azionisti e finalizzare il piano di ricapitalizzazione da 1,5 miliardi di dollari, annunciato a luglio”.
Un momento non facile
3.550 sono i posti di lavoro della compagnia tagliati al seguito della crisi che più in generale ha coinvolto l’intero comparto aereo con la pandemia da Covid-19.
La compagnia che aveva sospeso i voli ad aprile, tornando tuttavia operativa a luglio, al seguito della crisi aziendale ha dovuto rinunciare alla base dell’aeroporto di Gatwick a Londra.
Foto di Phil Shaw; fonte unspash.com
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