Un open day, quello di giovedì 11 giugno dell’Università Telematica Pegaso, in compagnia dei quattro pilastri dell’Ateneo: il presidente Danilo Iervolino, il direttore generale Elio Pariota, il direttore scientifico Francesco Fimmanò ed il rettore Michele Corsi.

Nella migliore consuetudine dell’Università telematica, “Un open day flash in modalità a distanza” lo ha definito Pariota che ha introdotto e moderato l’incontro tra i vertici.

Si è trattato di circa 60 minuti di un dibattito particolarmente indirizzato a chi terminato il percorso di istruzione secondario, si appresta a dover scegliere il binario sul quale viaggiare verso il proprio futuro: dunque, “il perché di una scelta in digitale” e non il solo indirizzo o corso, dal momento che con i tempi che cambiano e le nuove esigenze evolvono anche le modalità di applicazione agli studi.

Al tempo del dibattito sulla necessità di digitalizzazione delle accademie e della fruizione degli insegnamenti, sono sotto gli occhi di tutti le gravi conseguenze determinate dalla pandemia da Covid-19 e dalla rimodulazione dei contatti tra gli individui.

“Nella sua serietà, il virus ha consacrato una cosa ovvia – Spiega il direttore generale – Una cosa che ripetiamo da circa quindici anni, ovvero che il digitale è destinato d’ora in poi, forse lo ha già fatto, a prendere le redini delle nostre vite, condizionandole e, in qualche misura, anche facilitarle”.

Cosa accade in Pegaso?

“Pegaso vi accompagna innanzitutto nel pieno della rivoluzione digitale – esordisce in questa maniera il presidente Danilo Iervolino – in un mondo ricco di opportunità, di prospettive, intriso da un entusiasmo unico”.

Prosegue poi sul successo di Pegaso: “Un ateneo giovane, appena 15 anni, che si è imposto a livello nazionale come leader del settore, soprattutto perché le vere innovazioni sono state di concetto, metodo, prodotto e processo. La nostra università è direttamente collegata al lavoro, alle start up, all’industria 4.0. Un’università in cui lo studente entra direttamente in contatto con i nuovi tools tecnologici ed in piena flessibilità viene accompagnato da tutor specializzati durane tutto il suo percorso di laurea”.

Sull’offerta dell’ateneo, Danilo Iervolino specifica: “Pegaso si presenta per l’anno accademico 2020-2021 con 11 corsi di laurea e 500 tra master, corsi di perfezionamento ed alta formazione, corsi singoli e certificazioni. Difficile adesso rappresentare tutta la nostra offerta formativa, quella che noi definiamo del lifelong learning. Mai come in questo periodo, ci stiamo accorgendo che le competenze possono deteriorarsi. Pertanto, si avverte il bisogno di cambiarle, riscriverle, reinventarle, upgradarle. L’università Pegaso vuole proprio fare questo: vuole essere un accompagnatore durante tutto l’arco della vita”.

Esami in trasparenza

Il presidente Iervolino aveva accennato a tale tecnologia in dotazione dell’ateneo già durante il talk televisivo col ministro Manfredi domenica 7 giugno. Adesso, entra nel merito dello strumento: “Un università unica che parla linguaggi peer to peer, semplici, ibridi, contaminativi. La novità quest’anno non è soltanto quella che per tutti gli studenti è possibile studiare online, bensì anche quella di sostenere gli esami online attraverso un sistema che rende sicuro e trasparente il processo dell’esame in toto. Come? Attraverso un’analisi biometrica facciale ci sarà il riconoscimento dell’identità, lo studente entrerà in piattaforma, in un tempo prestabilito potrà sostenere l’esame, tutto tracciato e monitorato da un’apposita commissione, e poi tutto conservato sul cloud. Questa è un’innovazione totalmente brevettata dalla nostra università”.

Il merito di Pegaso

Conclude Iervolino: “Questa è un’università flessibile. Un’università che realmente crede nella trasversalità dei saperi. Un’università che espone al centro lo studente. Questa trasversalità crea uno studio che diventa granulare, olistico. Non più quel vecchio studio in cui c’è uno studente che deve rispettare noiosamente programmi in determinati orari con determinati professori. Qui, vengono scelti orari, persone, esami da svolgere, tutto nella piena e totale flessibilità.”

Sui numeri: “Questa nostra innovazione ci ha permesso di superare in quest’anno accademico i 50mila iscritti ai corsi di laurea e 50mila iscritti ai master ed ai corsi di perfezionamento. Un’università che oggi ha sotto formazione 100mila studenti, l’università telematica più grande d’Europa, un’università telematica che ha portato le proprie ambizioni già in altri dieci paesi oltre i confini domestici”.

Il direttore scientifico sulla metodologia olistica e sul processo di digitalizzazione

Sulla scia degli argomenti presentati dal direttore generale Elio Pariota e dal presidente Danilo Iervolino, prosegue l’open day il direttore scientifico dell’ateneo Francesco Fimmanò rimandando ad un personale saggio di prossima pubblicazione sulla Harward Business Review, dal titolo esplicativo: “Università del futuro: non smetteremo mai di essere studenti”.

“Dichiaro di essere ancora studente – è il commento del direttore scientifico dell’ateneo – eppure svolgo l’attività di professore universitario da trent’anni esatti. Ebbene, mi sono riscoperto studente per la necessità di applicare la mia fame di conoscenza”.

Ritorna poi sull’aggettivo olistico: “Al di là dell’etimologia, da un punto di vista semantico nulla è olistico come l’organismo vivente, nulla è olistico come l’azienda. In realtà, gli uomini non sono un’ensemble di componenti che concorrono tutti per uno stesso risultato, pur avendo le stesse componenti. Così avviene per le aziende, che non sono soltanto un complesso di beni e di rapporti”.

Sul cammino intrapreso: “Andiamo verso un sistema che appare semplice e invece è complesso. Perché tutto è cambiato e nulla sarà come prima? Innanzitutto, abbiamo avuto un recupero di digital divide. – Il divario tra coloro che hanno accesso immediato ai computer e ad Internet e quelli non lo hanno –. Appare come un fatto oggettivo: io sono più efficacie ed efficiente. Qual è dunque la questione? Io oggi pedagogo, ed aspirante pedagogista, ho una visione completamente diversa di tutto. Oggi, non possiamo più studiare come prima: quel tipo di studi, pur essendo servito a molto, non può più bastare, perché noi abbiamo un mondo complesso”.

Lo studente al centro

“Il nostro ateneo – infine, il rettore Corsi riprende le parole del presidente Iervolino – non solo è l’università telematica più grande d’Italia. Pegaso è ormai la più grande università telematica d’Europa. Perché questo successo?”

Il rettore passa in rassegna argomenti quali gli investimenti nella digitalizzazione, gli strumenti a disposizione dell’ateneo e la cura riservata agli studenti durante tutto il percorso di formazione.

“Lo studente, ciascuno di voi, è completamente al centro del nostro impegno e della nostra attività”.

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