Quando il jazz incontra l’alternative rock.
Quando, nel 1971, Charles Mingus intitolò la sua autobiografia Beneath the underdog, che tradotto suona più o meno “Peggio di un bastardo”, il celebre jazzista si riferiva agli atteggiamenti di razzismo causati dalle sue origini meticcie: troppo bianco per i neri e troppo nero per i bianchi. Se una band musicale decide di chiamarsi Underdog, allora, è chiaro che la sua cifra stilistica, sarà la contaminazione di generi e la non omologazione. Ed infatti i sette di questa band di Tivoli miscelano magistralmente sonorità diverse tra loro e molteplici stili che trovano ispirazione in Kurt Weill, Nick Cave, Tom Waits e nell’elaborazione musicale di gruppi come Einstuerzende Neubauten, Brainiac, Primus. La loro musica cerca di trovare un equilibrio nello squilibrio di molteplici contrasti: tra una voce maschile schizofrenica e nasale e un cantato femminile angelico e limpido, tra il jazz e l’alternative rock, tra isterici echi circensi e calde atmosfere bossanoviane.
Per saperne di più:
http://www.underdogmusic.it
https://www.youtube.com/user/theBLOBvideo