Il 26 novembre 2014 il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha presentato un ambizioso progetto di ripresa e impulso industriale per il nostro continente con investimenti pari a ben 315 miliardi, garantiti dalla Unione Europea e dalla Bei (Banca Europea Investimenti).
In un periodo in cui l’economia ha vissuto, e per certi versi vive ancora, una delle maggiori crisi degli ultimi 20 anni, questo programma nasce con lo scopo di dare nuova linfa vitale al mondo dell’economia. Ecco in sintesi (fonte UE) i tre punti cruciali del progetto:
· la creazione di un nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), garantito con fondi pubblici, per mobilitare non meno di 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nel corso dei prossimi tre anni (2015-2017);
· la nascita di una riserva di progetti credibile accompagnata da un programma di assistenza per incanalare gli investimenti dove sono maggiormente necessari;
· un’ambiziosa tabella di marcia per rendere l’Europa più attraente per gli investimenti ed eliminare le strettoie regolamentari.
In base alle stime della Commissione europea, considerate nel loro insieme, le misure proposte potrebbero aggiungere tra 330 e 410 miliardi di euro al PIL dell’UE in tre anni, con un 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro.
Il fondo focalizza gli investimenti nelle infrastrutture, in particolare: nella banda larga e nelle reti energetiche, nelle PMI e nelle imprese a media capitalizzazione, nelle infrastrutture dei trasporti negli agglomerati industriali; nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione, nelle energie rinnovabili.
Nel nostro Paese, dopo diversi anni, la recessione sembra aver subito un positivo stop, con trimestrale di crescita dei primi mesi dell’anno pari al 0,3%. A questo però non si associano dati legati alla crescita reale, vero tallone d’Achille della nostra economia.
La buona notizia è appunto che questo piano di investimenti di Juncker inizia ad essere già operativo anche in Italia, grazie all’accordo siglato recentemente tra lo European Investment Fund (EIF) e il gruppo BPER, per un piano finalizzato a far accrescere il credito alle PMI che puntano sull’innovazione. Lo riferisce la Commissione Europea, sottolineando che si tratta della prima transazione in Italia a beneficiare del sostegno del fondo per gli investimenti strategici (EFSI). L’accordo consentirà al gruppo BPER (BPER Banca, Banco di Sardegna e Banca di Sassari) di fornire nei prossimi due anni prestiti per 100 milioni di euro ad aziende che innovano, con garanzia dall’EIF.