Oltre che di quantità le politiche UE si stanno preoccupando anche del miglioramento della qualità dei posti di lavoro, dei ruoli e delle mansioni affidate alle donne, pianificando strategie e strumenti che rendano possibile un equilibrio tra la vita privata e quella professionale, tra il luogo di lavoro e l’ambiente domestico. Anche per quel che riguarda i processi decisionali e di governance le donne, pur rappresentano, la metà della forza lavoro e più della metà dei nuovi diplomati universitari dell’UE, sono ancora oggi sottorappresentate, sia all’interno delle Istituzioni e degli enti pubblici, sia per quel che riguarda i consigli di amministrazione e l’alta dirigenza delle grandi imprese. In tale quadro la Commissione intende proporre iniziative mirate al miglioramento della situazione; monitorare i progressi, in particolare nel settore della ricerca, con obiettivi di impiego che appaiono incoraggianti (25% di donne in posizioni direttive di alto livello; aumento del numero di donne, almeno il 40%, nei comitati e gruppi di esperti istituiti dalla Commissione; promuovere una maggiore partecipazione delle donne alle elezioni al Parlamento Europeo).