La mobile app che si diffonde nel sottobosco.
Scendo dal treno ed esco a Milano centrale – dovevo dirigermi in zona Lambrate e il tempo stringeva – chiedo ad un passante un consiglio sul come arrivare nel minor tempo a destinazione e mi risponde: “Scarica Uber!”. Quindi apro l’app e subito trovo un autista sulla mappa che si trovava nei pressi della stazione: Marco P. con auto Grande Punto nera. Mando un UberPop, vedo il suo spostamento sulla mappa, in pochi minuti ecco che arriva, accosta, mi saluta e mi fa sedere lato copilota…
Con un click e con pochi euro scalati automaticamente dalla mia carta di debito sono arrivato a destinazione. Prima di scendere, però, chiedo come mai abbia avuto così tanta premura nel farmi sedere in avanti e il motivo per il quale non avesse un sostegno per lo smartphone così da facilitare la visione del navigatore Uber e la risposta è stata: “Perché non mi va che per arrotondare a fine mese qualche tassista mi prenda a calci e pugni”.