Il presidente Trump dal Goodyear Airport in Arizona dal quale a bordo dell’Air Force One si sarebbe recato successivamente a Miami in Florida – 28 ottobre 2020

Quando già 91 milioni di elettori americani hanno espresso la propria preferenza attraverso la possibilità del voto per corrispondenza all’interno di una generale dimensione pandemica, soltanto poche ore separano gli Stati Uniti ed il Mondo dall’appuntamento con la storia.

Chi sarà il prossimo presidente americano, l’uomo più potente del mondo libero: il candidato ed attualmente presidente Donald Trump o l’ex vicepresidente durante l’ultima amministrazione Obama, Joe Biden. Tutto si conclude in una notte, come nella più avvincente delle saghe, quando fuori oltre la politica si consuma la tragedia umana e sociale determinata dalla pandemia, che lascia ormai sul campo degli States mille vittime al giorno.

Un conto alla rovescia inaugurato dall’ultima delle stoccate di TheDonald, particolarmente irritato dalle considerazioni del virologo Fauci, nonché consigliere scientifico del governo, nei confronti della gestione della pandemia da parte della politica. Durante un comizio in Florida, delle grida della folla che intonavano il motivo “Fire Fauci”, Trump avrebbe tratto particolare interesse: “Fauci è un bravo ragazzo – è stata la risposta – ma dopo le elezioni potrei silurarlo”.

Una campagna dominata dalla pandemia

La partita elettorale si è tenuta sull’unico ed incommensurabile campo di un’epidemia che ha stroncato 230mila americani al tempo in cui scriviamo. Da un intervento di Biden a Philadelphia domenica primo novembre: “La verità è che per sconfiggere il virus dobbiamo prima battere Trump. È lui il virus”.

Intanto la campagna elettorale per entrambi i candidati non si arresta neanche a qualche ora di distanza dall’Election Day: Biden in queste ore è in Ohio per poi dirigersi in Pennsylvania. Trump viaggia invece verso altre latitudini: nella road map la Carolina del Nord, il Michigan, il Wisconsin ed infine anche la Pennsylvania, tutti stati dai quali è uscito vittorioso nella corsa di quattro anni fa alla Casa Bianca.

Alla conquista dei 270 grandi elettori

È infatti questo il numero minimo necessario dei grandi elettori che in ultima istanza si esprimeranno a favore dell’uno o dell’altro candidato. A livello nazionale gli ultimi sondaggi parlano di Biden in testa col 52 percento delle preferenze, di contro Trump che raccoglie il 42 percento – fonte NBC/WSJ tra il 29 ed 31 ottobre -. Similitudini nei dati raccolti e proposti da Fox relativamente ad una statistica tra il 27 ed il 29 ottobre: 2 punti in più per Trump. La CNN invece parla del 54 percento a favore di Biden e del 42 per Trump.

Ma la partita, alla stregua di quanto accaduto nel 2016, si gioca sulla vittoria nei singoli stati che esprimono un numero differente di grandi elettori: in un sondaggio del Financial Times Joe Biden potrebbe contare già su un dato di 203 membri del collegio elettorale in suo favore e su altrettanti 69 che protendono verso la sua elezione. Di contro Donald Trump ne avrebbe 77 sicuri e 48 pendenti. Nel mezzo ci sono 141 grandi elettori sui quali l’ultima parola non può essere ancora detta: di questi ci sono 38 del Texas, 29 della Florida e 18 dell’Ohio.

Foto di Shealah Craighead; fonte The White House

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