Arrivo della bandiera olimpica nella città ospitante, Tokyo - Giappone, agosto 2016

A ribadirlo all’agenzia di stampa francese AFP è John Coates, vicepresidente del Comitato olimpico internazionale a proposito dei Giochi di Tokyo previsti per l’estate del 2020 ma rinviati a quella del 2021, in seguito alle complicazioni determinate dalla pandemia.

“Il tema dei giochi – ha riferito Coates ai giornalisti – sarebbe stato sulla ricostruzione dopo le devastazioni dello tsunami nel 2011”. Ma, a fronte degli eventi senza precedenti susseguitesi durante il 2020 “Saranno i giochi che avranno conquistato il Covid, la luce alla fine del tunnel”.

Ma a proposito del rinvio al luglio 2021 per una competizione che la storia ricorda essersi fermata soltanto per le due querre mondiali, c’è chi s’interroga sulla possibilità di un eventuale ulteriore rinvio a data da destinarsi: i confini giapponesi al momento restano chiusi a numerosi paesi – complessivamente sono 146 – e ciò alimenta le indiscrezioni sulla fattibilità dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 già rinviati al 2021.

Il compito del Giappone

Nell’intervista telefonica all’AFP, il numero due del Comitato olimpico internazionale si è espresso sul ruolo svolto dal governo giapponese nella decisione non facile di rinviare i Giochi di un anno e sullo stato dei lavori per le strutture che ospiteranno le gare.

“Prima del Covid – ha affermato John Coates – Thomas Bach, il presidente del Comitato olimpico, ha detto che questi sono i Giochi meglio preparati che abbiamo mai visto. Allora, le sedi erano quasi tutte finite. Adesso invece sono tutte finite. Il villaggio olimpico è fantastico con tutti i mezzi di trasporto. Tutto va bene”.

La task force

Coates si è poi soffermato sul lavoro condotto dalla task force, composta da funzionari del governo giapponese e del Comitato olimpico, per il vaglio delle contromisure di sicurezza in vista dei giochi del prossimo 23 luglio. “Alcuni paesi avranno il Covid sotto controllo, altri no”. Precisa infine Coates: “Avremo quindi atleti provenienti da luoghi sotto controllo ed altri che non lo sono. Ci sono 206 squadre. Quindi il compito assunto è enorme”.

Fonte foto Olympic.org

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