Abuso di posizione dominante: l’Antitrust ha multato per oltre 10 milioni TicketOne, la società di ticketing del gruppo tedesco Cts Eventim, leader nel mercato dei biglietti per eventi live in Italia, dai concerti alle partite di calcio. L’Autorità ha affermato che la piattaforma avrebbe attuato «una complessa strategia abusiva di carattere escludente che avrebbe precluso agli operatori di ticketing concorrenti la possibilità di vendere, con qualsiasi modalità e tramite qualsiasi canale, una quota particolarmente elevata di biglietti per eventi live di musica leggera».
Le accuse
Il procedimento riguarda solo il mercato della musica leggera, che, secondo l’Annuario Siae, nel 2019 ha riguardato 18.223 eventi, con 1,2 milioni di ingressi per una spesa al botteghino di 386,1 milioni e un fatturato totale è stato di 468,6 milioni. In questo settore di mercato, le vendite di biglietti sono di circa 50 milioni. Come spiegato in un comunicato, l’Antitrust ha rilevato che la strategia attuata da TicketOne si articola in una serie di azioni, attuate almeno dal 2013 e ad oggi ancora in corso, tra cui:
- firma di contratti esclusivi con produttori e organizzatori di eventi di musica leggera dal vivo;
- l’acquisizione di promoter nazionali come Di and Gi Srl, Friends & Partners SpA, Vertigo Srl e Vivo Concerti Srl;
- accordi commerciali con biglietterie di dimensioni minori o locali;
- atti di ritorsione e boicottaggio nei confronti del gruppo Zed, anche nel tentativo di escludere Ticketmaster, una filiale del Live Nation Group, dal mercato rilevante.
L’impatto sui consumatori
Secondo l’Autorità, l’attuazione della strategia abusiva del gruppo nuoce anche ai consumatori, perché l’azienda dominante avrebbe potuto addebitare commissioni più elevate per i biglietti per eventi di musica dal vivo rispetto ai loro concorrenti. Ciò limita anche i consumatori nella scelta e nell’acquisto tra diversi operatori di ticketing. L’Autorità, inoltre, ha imposto alla società dominante di concedere a tali operatori concorrenti la possibilità di vendere – in qualsiasi modo e tramite qualsiasi canale a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie – almeno il 20% dei biglietti di eventi di musica live prodotti o distribuiti da ciascun promoter, ovvero dagli operatori di ticketing vincolati in esclusiva al gruppo Cts Eventim-TicketOne.
Società recidiva
Non è la prima volta che TicketOne finisce nel mirino dell’Antitrust. Già nel 2017 l’Autorità aveva elevato una multa da un milione alla controllata Cts Eventim intravedendo sue responsabilità nel fenomeno del secondary ticketing, ossia il bagarinaggio online. Un anno più tardi il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di annullamento della multa, giudicando l’azienda estranea da qualsiasi responsabilità nella vicenda. L’istruttoria che ha portato all’attuale sanzione risale sempre al 2018.
Esattamente un anno dopo la scadenza dell’accordo Panischi che aveva tenuto legati a TicketOne per 15 anni i principali promoter italiani. Lo scenario adesso vede convivere più operatori di bigliettazione: TicketOne è sicuramente leader, ma accanto a essa opera Ticketmaster, controllata del colosso americano Live Nation, e Vivaticket, in mano al fondo del Bahrein Investicorp. Ma, soprattutto, vede il settore del ticketing completamente fermo, a causa delle misure di prevenzione del coronavirus che impongono lo stop ai concerti a tempo indefinito. E privo di ristori.