Il governo presenta il provvedimento come uno strumento che conferisce maggiori libertà ai lavoratori. Le forze d’opposizione, i sindacati e alcuni corpi intermedi, invece, vedono nella misura un espediente poco concreto, che ha controindicazioni sia per gli imprenditori che per i dipendenti. Sta di fatto che nel testo della legge di Stabilità presentato dall’esecutivo Renzi alla Camera dei Deputati l’anticipo del Tfr in busta paga c’è. Non mancano gli scettici. Innanzitutto c’è proprio il fronte fiscale: il Tfr liquidato in anticipo è sottoposto a tassazione maggiore rispetto a quello pagato a fine rapporto. Secondo alcune previsioni, poi, l’anticipo del Tfr rappresenta uno scarso vantaggio immediato per il lavoratore (chi guadagna 1500 euro netti al mese si troverebbe circa 50 euro in più), ma un sicuro danno nel lungo periodo sulla liquidazione e per il trattamento pensionistico. Infine ne pagherebbero le conseguenze le piccole e medie imprese, chiamate a uno sforzo di cassa in un frangente di crisi.

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