Un piano che non convince è quello proposto dal management di ArcelorMittal, decidendo sulle sorti degli stabilimenti ex-Ilva di Taranto: sono infatti previsti già entro il termine del 2020 3.300 esuberi e lo slittamento della data di inizio dei lavori di rifacimento dell’Altoforno 5.

Il piano sul tavolo dei ministri

All’azienda siderurgica erano stati accordati dieci giorni di proroga per far recapitare le nuove linee d’intenti per un piano industriale quinquennale – tra il 2020 ed il 2025 – ai ministeri interessati, ovvero Ministero dello Sviluppo economico, Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Ministero del Lavoro.

A darne in mattinata – 6 giugno – notizia è stata l’Agenzia Giornalistica Italiana, informata da fonti che sono state definite qualificate.

Cosa cambia rispetto al piano di marzo

Nelle intenzioni dello scorso 4 marzo, l’azienda aveva rassicurato sul mantenimento di una forza lavoro di 10.700 unità: raccomandazione disattesa con gli occupati che si attesterebbero a 7.400 ed una produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio annue – a marzo, era stata prevista una produzione di 8 milioni –.

La fase di transizione durerebbe all’incirca tre anni ed il sostegno economico richiesto al Governo ammonterebbe a 200 milioni a fondo perduto a titolo di indennizzo per il Covid-19 e 600 milioni di prestito garantiti dalla Sace – Sezione speciale per l’Assicurazione del Credito all’Esportazione controllata da Cassa Depositi e Prestiti –.

Il ministro Patuanelli sul piano

In un’intervista al TG1, il ministro dello Sviluppo economico a proposito del piano presentato dall’azienda ha affermato: “Il piano che Arcelor Mittal ha presentato non riflette le volontà del Governo per Taranto e non rispecchia l’accordo del 4 marzo”.

Ha poi aggiunto: “Da settembre, Mittal ha detto dapprima che c’è un problema dell’acciaio in generale, poi ha usato la scusa dello scudo penale e oggi invece dice che il Covid avrà un effetto per tre anni sul mercato dell’acciaio. Io credo che bisogna ripartire dall’accordo del 4 marzo e continuare su quella strada”.

©[Valerio Mei]/123RF.COM

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