“Anche in considerazione della natura temporanea delle misure espansive di bilancio, il debito pubblico italiano resta sostenibile; la sua permanenza su livelli elevati può tuttavia determinare in prospettiva l’esposizione a rischi derivanti da tensioni sui mercati finanziari o da nuovi shock macroeconomici”.
Lo scrive la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria del 20 novembre, la seconda più importante pubblicazione annuale del genere – la precedente il 30 aprile – sul settore finanziario italiano con un’analisi ad ampio spettro sul quadro macroeconomico e finanziario mondiale.
Le condizioni del mercato finanziario
Tanto a livello nazionale quanto sul piano europeo, Bankitalia parla di un miglioramento significativo delle condizioni dei mercati finanziari, a differenza degli scenari emersi durante il periodo primaverile.
A beneficio dei mercati infatti sono intervenuti il “Programma di acquisto di titoli pubblici e privati per l’emergenza pandemica – meglio noto come Pandemic Purchase Programme, PEPP – ed il miglioramento delle aspettative che ha fatto seguito all’accordo del Consiglio europeo sul programma Next Generation EU: quest’ultimo – viene specificato – permetterà di offrire un deciso sostegno alle economie sfruttando il bilancio e la capacità di prestito dell’Unione”.
La ricetta per ridurre il debito
Bankitalia nel rapporto indica inoltre la strada maestra verso un attenuamento della pressione del debito “assicurando la combinazione di condizioni di finanziamento distese, misure efficaci di sostegno alla crescita ed un graduale aggiustamento di bilancio coerente con il quadro macroeconomico”.
Appunti sulla politica economica
L’istituto centrale elogia il governo sulle misure di politica economica sin qui adottate, di contrasto alle ricadute sull’economia della pandemia e delle misure restrittive e con benefici sull’esigenza di liquidità. Tra queste, l’elenco comprende “l’estensione della cassa integrazione, la moratoria sui prestiti, il posticipo degli adempimenti fiscali, i contributi a fondo perduto e gli schemi di garanzia sui nuovi finanziamenti”.
A fronte delle misure, tuttavia l’Istituto invita alla lungimiranza, di quando si dovrà necessariamente tornare alla normalità: “L’economia italiana – è il commento – dovrà fronteggiare i rischi connessi con l’aumento dell’indebitamento delle società non finanziarie e con la progressiva rimozione delle misure di sostegno. Nell’attuale situazione di incertezza va evitata un’uscita anticipata dagli interventi di supporto, che potrebbe riflettersi anche su imprese in grado di superare la crisi”.
Foto di Lalupa; fonte Wikimedia
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