Perchè lo facciamo?
Una volta si chiamava, nella nostra lingua ormai sempre più piena di prestiti, autoritratto; ora, nell’epoca dei social network, si chiama invece “selfie” (da “self-taken self-portrait”, che vuol dire, pensate un po’, “autoritratto fatto da sé stesso”). Ormai, grazie anche alle fotocamere anteriori degli smartphone, l’autoritratto è una moda – anzi, una vera mania, con tutte le degradazioni del caso.
La risposta alla domanda “perché si scattano i selfie?” è tuttavia ben lontana dall’essere trovata, e gli esperti del campo non riescono a mettersi d’accordo.Secondo Terry Apter (Università di Cambridge), i selfie servono a cercare di capire chi siamo nel nostro mondo e cercare di trasmettere questa “conoscenza” ai nostri contatti. Non siamo nemmeno dinanzi ad una novità, dopotutto: basta pensare all’arte nel passato e considerare quanto fossero importanti ritratti (ed autoritratti), soprattutto per le persone “che contavano”, e d’altronde gli umani sono animali sociali, ed hanno il costante bisogno di reiterare il proprio ruolo all’interno del proprio gruppo. Ma facciamo attenzione: la dottoressa Apter ci ricorda che ormai giudicare sé stessi dal numero di “mi piace” che si riceve è una realtà tra i teenager (e, temo, non solo loro) del XXI secolo.