Con l’aumento delle infezioni da Coronavirus è l’intera economia globale a perdere slancio. Lo afferma in un report il Fondo monetario internazionale alla vigilia del G-20 di Riyadh in Arabia Saudita – si tratterà di un meeting virtuale – e ad una settimana dal campanello d’allarme fatto suonare a Francoforte dalla Banca centrale europea per ciò che concerne la crescita nell’eurozona.
Il report del FMI
Si apprende dalla lettura del documento preparatorio ai lavori di Ryadh del prossimo 21 novembre: “Sebbene l’attività economica globale sia aumentata da giugno, ci sono segnali che la ripresa potrebbe star perndendo slancio e che la crisi probabilmente lascerà cicatrici profonde ed ineguali”.
Tra tutti i settori maggiormente penalizzati, i tecnici del Fondo fanno menzione del settore dei servizi, il quale pare stia vivendo una debole ripresa. In generale sottolineano quanto il virus abbia lasciato come strascichi del proprio passaggio decine di milioni di disoccupati, in prevalenza tra gli individui scarsamente qualificati, tra le donne e tra i giovani.
A livello globale è prevista una contrazione del Pil nel 2020 nell’intorno del 4,4 percento ed una ripresa parziale ed irregolare pare essere prevista per l’anno venturo.
I rischi indotti
Ma se tutto viene calcolato in termini meramente economici, devono allo stesso modo destare preoccupazione per il prossimo futuro anche altre possibili conseguenze: “Probabile che la persistente sottoccupazione e la chiusura delle scuole danneggino il capitale umano. E con un eccesso di fallimenti possano erodersi know-how e produttività”. Non indorerà la pillola poi l’indebitamento degli stati, anzi.
Foto di piotrkt; fonte 123rf.com
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