La tana dei leoni.
Porto e snodo fondamentale per gli scambi commerciali via mare del diciannovesimo e ventesimo secolo, la città di Bilbao ha visto sviluppare una fiorente relazione culturale con l’Inghilterra. I marinai britannici che passavano le ore tra una traversata e l’altra nell’insenatura marina che si addentrava fino alla città, erano spesso impegnati in delle veloci partite di calcio. Alla fine del 1800 un gruppo di essi fondò l’Athletic Club de Bilbao, la prima società calcistica basca, il cui stadio, il San Mamés Barria (nuovo San Mamés) sorge proprio sulle sponde del canale che dall’Oceano Atlantico si addentra nella città. La struttura porta il nome del quartiere, che a sua volta si chiama come il santo che secondo la leggenda già da bambino avrebbe stanato due leoni ai quali era dato in pasto. Per questo motivo i tifosi dell’Athletic vengono denominati ‘leones’.
Nuovo e sostenibile
Il suddetto stadio, opera dell’architetto autoctono César Azkarate, ha visto la luce il 15 luglio 2013 dopo quasi 4 anni di lavoro ed è costato 173 milioni di euro. Una spesa contenuta per un’opera di altissimo livello. Il San Mamés Barria è dunque frutto di un progetto sostenibile realizzato in accordo con il governo basco, da sempre molto attento allo sviluppo delle attività sportive, come ad esempio anche la famosa pelota.