Un susseguirsi di azioni in risposta a ciò che sta accadendo nel conflitto Russia-Ucraina, che vede Facebook sparire dall’internet russo e Google interrompere il proprio rapporto con i media locali.
Dietro la decisione di bloccare il social network Facebook su tutta la Russia ci sarebbe una sorta di discriminazione verso i media russi. Ad affermarlo è stato il regolatore internet russo Roskomnadzor tramite Telegram, come riporta Ilaria Quattrone di fanpage.it
Le azioni contro la Russia
La Russia non è nuova ad azioni di questo tipo, in special modo negli ultimi giorni. Twitter era stato anch’egli temporaneamente oscurato, così i media internazionali come la BCC, che solo nella giornata del 4 marzo è tornata a trasmettere regolarmente nelle tv russe.
Non è un mistero che molte piattaforme digitali stiano prendendo provvedimenti diretti contro il paese guidato da Putin. Proprio Facebook, ad esempio, aveva rimosso dal proprio sito i profili di alcune organizzazioni statali russe, così come Twitter. Il blocco sarebbe scattato proprio per via di queste azioni che, secondo l’autorità russa, sarebbero frutto di discriminazione.
Questo, comunque, non sembra frenare la presa di posizione che aziende, istituzioni e associazioni stanno decidendo di adottare in merito al conflitto Russia-Ucraina.
Come reso noto da ria.ru su twitter, l’international Boxig Association ha infatti vietato ai russi e ai bielorussi di partecipare a competizioni internazionali. La società tedesca Henkel AG ha smesso di investire in Russia. Anche Google ha deciso di interrompere tutte le vendite di annunci in Russia.