Durante l’ultimo settembre nella regione della Capitale i turisti stranieri erano appena l’8 percento di quelli segnalati nel 2019

Ripercussioni della pandemia e delle restrizioni sono state registrate in tutti i comparti dell’economia italiana, ma a proposito della severità dell’onda Banca d’Italia nel proprio focus “L’economia del Lazio – Aggiornamento congiunturale 2020” ha voluto menzionare i settori della ristorazione e ricezione alberghiera, sui quali ha fortemente pesato l’assenza di flussi turistici verso la regione, e più nel dettaglio verso la Capitale.

Quali visitatori

Soprattutto quelli “Stranieri – precisano da Bankitalia – che a settembre scorso erano appena l’8 percento di quelli segnalati nel 2019”. Il rapporto vuole offrire uno sguardo d’insieme sul cataclisma economico abbattutosi sul Lazio e sulla Capitale, attingendo per le considerazioni dai dati disponibili presso l’Ente Bilaterale Turismo Lazio.

Dall’analisi delle fonti si desume che nell’arco del 2020 – sino a settembre – “le presenze nelle strutture turistiche alberghiere della Città metropolitana di Roma Capitale – che rappresentano circa il 90 percento della totalità delle strutture alberghiere presenti nel Lazio – sono diminuite del 77,1 percento rispetto allo stesso periodo del 2019”.

Sul discernimento della tipologia e provenienze del flusso turistico comprendiamo come la presenza dei turisti stranieri, rappresentanti circa i due terzi delle presenze totali, abbia subito un calo generale dell’80 percento.

Il peso economico

È pero tutto il Paese a soffrire l’assenza di turisti stranieri: la spesa infatti, come stimato dall’Indagine sul Turismo Internazionale della Banca d’Italia, sembrerebbe essere calata a livello nazionale di due terzi. In termini numerici, con riferimento alla sola regione la Capitale il calo ammonterebbe a meno 2,5 miliardi.

Da un’altra prospettiva, potrebbe essere interessante considerare in termini percentuali il taso di occupazione delle camere all’interno delle strutture alberghiere: “A Roma il tasso di occupazione delle strutture alberghiere è diminuito al 23 percento dal 74 rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente”.

Un entità di gran lunga superiore ad altre importanti mete turistiche nazionali – pensiamo a Milano, Venezia e Firenze – o ad altri centri internazionali, attrattori di grandi flussi turistici – Madrid, Berlino, Londra e Parigi –.

Foto di Gabriella Clare Marino; fonte unsplash.com

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