Adrzej Duda col palmo alzato giura come presidente all'Assemblea nazionale, agosto 2015

L’uscente presidente Andrzej Duda ha ottenuto il 51,2 percento delle preferenze ai seggi, battendo lo sfidante social-liberale sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowsky – 48,8 percento –.

L’affluenza alle urne ha raggiunto il 68 percento: un risultato record se con riguardo agli eventi correnti di emergenza sanitaria e la tendenza all’isolamento.

A decretare l’esito delle elezioni la Commissione elettorale polacca,dopo aver scrutinato il 99,88 percento delle schede. In termini numerici, il riconfermato presidente polacco Duda è stato eletto con uno scarto di circa mezzo milione di preferenze: infatti, 10.412.462 voti contro i 9.946.700 dello sfidante Trzaskowsky .

Il risultato politico

Riconfermati dunque al governo i social-conservatori del partito nazionalista denominato Diritto e Giustizia, che tra le promesse di un eventuale successo avevano annoverato la riforma della giustizia e l’opposizione ai diritti della comunità LGBT  e all’aborto.

Nello scontro tra differenti ideologie, rimanendo a destra, vince l’avvocato quarantottenne che aveva definito l’”ideologia LGBT” ancor più distruttiva del comunismo, sofferto dai genitori per più di quarant’anni. Sconfitta la coalizione degli sfidanti del primo turno nel supportare Trzaskowsky, che precedentemente aveva ottenuto il 30 percento delle preferenze.

Il significato della rielezione

Adesso inizia il secondo mandato per Duda. Con occhio al passato, l’elezione nel 2015 diede stimolo tra le democrazie occidentali ad un crescente sentimento nazionalista, nelle cui conclusioni gli analisti politici ravvisarono proprio la vittoria di Donald Trump alle presidenziali negli Stati Uniti del 2016.

Foto di Michal Jòzefaciuk; Fonte Senat Rzeczypospolitej Polskiej

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