Piero Angela
Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 21 Settembre 2021 Roma (Italia) Cronaca: G20, l'Italia per lo Spazio, organizzato dalla Fondazione Leonardo. Nella Foto: Piero Angela. Photo Cecilia Fabiano/ LaPresse September 21, 2021 Rome (Italy) News: G20, Italy for Space. In the Pic: Piero Angela

Piero Angela e Quark, la sua trasmissione televisiva più nota, sono la dimostrazione di quanto la scienza, quella esatta e rigorosa, composta da esperimenti e da dimostrazioni “matematiche”, sia sul serio “somministrabile” a tutti, come un cibo non indigesto e non immasticabile. 

Piero Angela (1928) iniziò a lavorare nei media di Stato nel 1952, nel Giornale radio, quando ancora non erano iniziati i programmi della televisione vera e propria. Ha compiuto quest’anno, dunque, ben settant’anni di carriera. Lo ha anche ricordato lui stesso in questi giorni, accostando ironicamente il tempo da lui trascorso a lavorare nell’emittente di Stato agli anni di corona della Regina d’Inghilterra, anch’essi settanta. Piero Angela e Quark sono un caso sui generis nell’ambito della TV di divulgazione. Il volto di Piero Angela e, da tempo, quello di suo figlio Alberto, sono diventati dei veri e propri volti pop, per la capacità che hanno avuto di entrare nelle case, non solo degli intellettuali o degli addetti ai lavori, ma anche di tanti che, forse, senza i loro modi gentili e accattivanti, mai avrebbero guardato un documentario scientifico. 

Piero Angela e Quark: attualità di un “metodo” divulgativo

I programmi di Piero Angela sono stati innovativi da subito, e ancora lo sono. Cioè ancora Piero Angela si pone il problema – si può dire ad ogni edizione nuova del suo programma – di come raggiungere ancora più persone, di come essere ancora più innovativo, in una realtà in cui l’universo dei media rivoluziona se stesso, ormai, ad ogni battito di ciglia, se così si può dire. Da sempre Piero Angela e Quark sono stati sinonimo di “modernità” e di mentalità “di ultima generazione”, dagli anni ’80 (Quark esordisce nell’ ’81) fino ad adesso. Da subito Piero Angela cercò di usare tutti i mezzi tecnologici a disposizione. Già dalle prime edizioni si assicurò il meglio che potesse offrire la documentaristica europea, lavorando a stretto contatto con la BCC. Inoltre utilizzò i cartoni animati del disegnatore Bruno Bozzetto, per chiarire ancora meglio i concetti scientifici. Era veramente avanti!

Un modus operandi efficace, spiegato con convinzione

Piero Angela era fortemente convinto della necessità di parlare davvero a tutti, pena il non-senso di ogni discorso sulla scienza portato in radio ed in televisione. Sottolineava Angela, già negli anni ’70: «Io penso che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma». E in effetti del linguaggio del divulgatore piemontese hanno sempre fatto parte gli esempi semplici, le “battute”, le trovate linguistiche divertenti, ecc. Paradigmatiche di ciò che hanno significato Piero Angela e Quark per il senso stesso di un’infarinatura scientifica popolare, sono queste altre parole: «quando un telespettatore non capisce, la colpa non è sua. Ma di chi non ha saputo comunicare. Cioè dell’autore. E’ stato lui a cacciarlo via.[…] (Si deve) essere non solo chiari, ma anche non-noiosi. Anzi, non aver paura di essere divertenti: l’umorismo è uno dei compagni di strada dell’intelligenza».

Foto di Cecilia Fabiano, LaPresse, 21 Settembre 2021 Roma (Italia)

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