
È quanto contenuto in un video messaggio pubblicato sull’account Twitter del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres perché, sebbene il Covid-19 abbia costretto un miliardo di studenti a stare fisicamente lontani dalle scuole durante la pandemia, la crisi educativa ha cause antecedenti alla diffusione del virus.
“Anche prima della pandemia il mondo stava affrontano una crisi dell’apprendimento – è il messaggio del segretario Guterres – Adesso, dobbiamo compiere passi coraggiosi per creare sistemi educativi inclusivi, resistenti, di qualità ed adatti al futuro”.
Crisi che alimenta disuguaglianze
“Soltanto un quarto dei bambini nei paesi in via di sviluppo – ha sottolineato Guterres – ha concluso le scuole secondarie con competenze minime”. Pertanto, il segretario generale grida alla catastrofe generazionale che inficerebbe sul potenziale umano ancora inespresso, asfissiando decenni di sforzi volti al progresso, ed in conclusione esacerbando le disuguaglianze, nel cui computo generale con la scarsa alfabetizzazione ed educazione sono messi a sistema “nutrizione e matrimonio infantili ed uguaglianza di genere”.
La nuova campagna delle Nazioni Unite
L’allarme è il presupposto al lancio della nuova campagna delle Nazioni Unite dal titolo esplicativo “Salvare il nostro futuro” perché spiega il segretario durante il video-messaggio “Le decisioni che i governi ed i partner prenderanno adesso avranno un impatto finale su centinaia di milioni di giovani individui e sulle prospettive di sviluppo dei paesi per i decenni a venire”.
Obiettivo un nuovo modello educativo
Guterres, con il brief quotidiano, ha pertanto auspicato per il futuro che i budget che i governi membri destinano all’educazione siano “protetti ed implementati” e, con riferimento in generale agli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, “investimenti in alfabetizzazione ed infrastrutture digitali, e nei processi di lifelong learning, nonché un rafforzamento delle connessioni tra formazione formale e non formale”.
Foto foto Nazioni Unite
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