Un frame del videomessaggio da parte del presidente americano Donald Trump rivolto all’Assemblea generale della Nazioni Unite in corso a New York – 22 settembre 2020

Scambio in differita di battute al vetriolo tra le due superpotenze nella giornata inaugurale della 75esima Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Le accuse del presidente americano

Con un video registrato precedentemente ed indirizzato all’Assemblea di New York, Donald Trump ha dapprima esposto gli ultimi avvicendamenti sul piano geopolitico nel Medio Oriente, con il riconoscimento di Israele da parte di Emirati Arabi Uniti e Regno del Bahrein ed il merito diplomatico della Casa Bianca – lì dove lo scorso 15 settembre le due delegazioni del Golfo ed il premier israeliano Netanyahu hanno incontrato il presidente Trump, che ha suggellato la pacificazione dei rapporti –.

Il punto su Cina, Coronavirus ed Organizzazione mondiale della Sanità

Dal tratteggio di una sapiente abilità di diplomatico, il presidente passando in rassegna gli argomenti non utilizza invece mezze misure per descrivere l’attuale situazione sanitaria ed i colpevoli, a suo dire, di un simile stato delle cose. La colpa di tutto? “Il virus cinese” in un paese nel quale, parafrasando le argomentazioni di Donald Trump all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a tempo debito era stato deciso per il blocco dei voli nazionali ma non per quello dei trasferimenti internazionali.

E ancora, con la citazione delle iniziali dichiarazioni da parte del gigante asiatico e dell’agenzia per la salute sulla non trasmissibilità del virus da persona a persona, il presidente non le ha mandate certamente a dire sull’Organizzazione mondiale della Sanità “virtualmente controllata dalla Cina”.

America “ambientalista”: sul clima è colpa della Cina

Un attacco che non si è fermato a ponderare questioni legate esclusivamente alla sfera sanitaria: per il presidente Trump infatti “Coloro che attaccano l’eccezionale record ambientale dell’America ignorando l’inquinamento dilagante della Cina non sono interessati all’ambiente. Vogliono sono punire l’America ed io non lo sopporterò”.

La risposta di Xi

“Pechino non ha intenzione di combattere né una guerra fredda né una guerra calda con alcuna nazione”. È quanto giurato dal presidente cinese Xi Jinping nel proprio discorso per l’Assemblea generale. E ancora, presumibilmente con indirizzo alla Casa Bianca “Continueremo a ridurre le differenze e risolvere le controversie con gli altri attraverso il dialogo e la negoziazione. Non cercheremo di sviluppare noi stessi o di impegnarci in un gioco a somma zero. L’unilateralismo è morto”.

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