Come anticipato indicativamente al termine dell’ultimo vertice del Consiglio europeo in videoconferenza, i leader del Vecchio Continente ritorneranno ad incontrarsi in presenza per discutere dell’organizzazione del piano di sovvenzioni e prestiti noto come Next Generation EU, già annunciato dalla Commissione Europea.
Il tweet del portavoce di Charles Michel
L’annuncio del prossimo vertice si condensa nelle ultime dichiarazioni a mezzo social del portavoce del presidente del Consiglio Charles Michel, Barend Leyts che ne ha anticipato anche gli argomenti di discussione: ovvero il pacchetto di misure sul Recovery Fund ed i piani settennali finanziari – 2021-2027 – che regolano il bilancio europeo.
Si tratterà del primo incontro in presenza dei leader europei a partire dallo scorso febbraio 2020: “Per il 17 e 18 luglio – annuncia il portavoce del presidente Charles Michel attraverso Twitter – il presidente del Consiglio europeo convocherà una riunione straordinaria sul pacchetto di misure di recupero e sul piano finanziario poliennale. L’incontro fisico comincerà il 17 alle ore 10 presso il palazzo Europa”-
Non ancora disponibili i dettagli
Dalla pagina ufficiale del sito istituzionale del Consiglio sono presentate soltanto le date del prossimo summit per il quale, in riferimento alle parole di Leyts, è facile prevedere l’argomento. L’incontro al vertice viene pertanto presentato come “Extraordinary European Council, 17-18 July 2020” e maggiori aggiornamenti “saranno aggiunti durante il periodo di preparazione, nonché durante e dopo la riunione”.
Fiducia dal Commissario all’Economia
“A luglio ci sarà un accordo”. Sono le parole del commissario all’Economia EU Paolo Gentiloni all’annuncio sulle date del prossimo Consiglio.
Gentiloni poi sulle rimostranze all’accordo sul piano di recupero da parte di alcuni stati: “Capisco che alcuni stati membri possano essere scettici. Tuttavia, vedo cose molto interessanti dopo aver presentato la nostra proposta a maggio. Diversi stati dicono che sia una base per la discussione. Sarebbe preoccupante se alcuni stati avessero chiuso la porta del tutto”.
Fonte foto Consiglio europeo
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