Iniziata il 5 giugno, la rassegna va avanti fino a metà luglio con eventi e spettacoli

Catenaccio: concerti gratuiti, letture, performance tra Napoli e provincia

Come ogni anno, da nove anni a questa parte, si ripete il tradizionale appuntamento con il Napoli Teatro Festival, rassegna internazionale di teatro, danza e performance con spettacoli dislocati in diversi luoghi della città per circa un mese di eventi. Cominciato i primi giorni di giugno e attualmente in corso (fino al 10 luglio), il festival più degli agli anni quest’anno conta numeri notevoli: centocinquantacinque appuntamenti distribuiti in quaranta location; cinquantasette gli spettacoli tra prosa e danza, quarantatrè i concerti, dieci i laboratori sulle arti sceniche suddivisi in undici sezioni; un calendario fittissimo di eventi tra teatro, concerti, cinema, danza e letteratura con una tenuta di trentacinque giorni di spettacoli. Dopo Angelica Liddell con “Genesis 6, 6-7” e Dimitris Papaioannou con “The Great Tamer”, l’ultimo weekend di giugno è attesa un’altra prima mondiale: Jan Fabre con “Belgian Rules – Belgium Rules”, un omaggio alla terra madre. Anche la sezione dedicata agli spettacoli italiani include una serie di nomi importanti, tra cui Licia Maglietta, Ascanio Celestini, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni e tanti altri. Su Napoli ha incantato il lavoro inedito presentato in anteprima al festival del drammaturgo Enzo Moscato, “Raccogliere e bruciare”, un lavoro corale ispirato all’Antologia di Spoon River che ha visto in scena a Galleria Toledo alcuni tra i migliori attori partenopei come Benedetto Casillo, Imma Villa, Cristina Donadio.

La rassegna prevede anche performance tra musica e poesia nella bellissima sede di Villa Pignatelli. Quest’anno la rassegna ha visto un cambio di direzione artistica: dopo Luigi Dragone, a capo del timone è passato lo scrittore e drammaturgo Ruggero Cappuccio di Torre del Greco. La novità più interessante si registra sul prezzo dei biglietti che sono stati fissati a soli 8 euro ad evento, 5 euro per gli under 30: una decisione importante affinché il festival – finanziato da soldi pubblici- possa essere fruito dal maggior numero di spettatori – cittadini, ma anche le migliaia di turisti che affollano la città – possibile.

Oltre le location classiche quali il teatro di San Carlo, il Teatro Bellini, il Teatro Sannazzaro, il Politeama, il Teatro Nuovo, il Trianon, Galleria Toledo, il festival ha abitato anche luoghi particolari come il cortile del Palazzo Reale, il complesso di Donnaregina, Villa Pignatelli, Castel Capuano, i bagni Sirena a via Posillipo, oltre a progetti speciali fatti nei teatri della Campania (Avellino, Salerno, Benevento); l’ultima parte del festival in collaborazione con il Teatro Stabile Mercadante andrà in scena nello splendido anfiteatro di Pompei con il progetto “Pompeii theatrum mundi” che vedrà in scena la Fedra di Carlo Cerciello con Imma Villa e Fausto Russo Alesi, Le Baccanti di Andrea De Rosa, l’Orestea di De Fusco e altri. Il festival ha incluso anche eventi di piazza gratuiti come l’affollatissimo concerto di Franco Battiato (accompagnato dalle letture di Mimmo Borreilli, Imma Villa, Fabrizio Gifuni) che ha aperto la rassegna in Piazza del Plebiscito lo scorso 5 giugno, un altro di Enzo Avitabile a Donnaregina Nuova il 6 luglio ed anche un concerto di Peppe Servillo in quattro città diverse della Campania con quattro diverse band, tra Amalfi, Benevento, Avellino e Caserta.

Il pensiero, anche quest’anno, va alle scorse edizioni del Napoli Teatro Festival, quando il festival prendeva luogo in posti desueti e spesso sconosciuti come il Birrificio Peroni, il Real Albergo dei Poveri, il Museo di Pietrarsa: la rassegna era un modo per riabitarli, vederli, riappropriarsene. L’auspicio è che queste e altre location rientrino nel circuito del festival.

Nel frattempo, c’è ancora tempo per seguire gli spettacoli. Il programma completo lo trovate qui: https://www.napoliteatrofestival.it/edizione-2017/

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