Dopo la diramazione delle linee guida lo scorso 13 maggio su trasporti e turismo, al momento la Commissione Europea discute per una mappatura interna ai confini europei per aree “verdi” e “rosse”, a seconda se la diffusione del Covid-19 è sotto il controllo delle autorità sanitarie o meno.

Da sola l’Europa rappresenta il 50 percento del mercato turistico mondiale – dati dell’Organizzazione mondiale del Turismo, 2020 -, pertanto è possibile anche soltanto in parte immaginare e quantificare l’immane perdita economica degli stati nazionali del Vecchio Continente, colpiti dalla pandemia e soggetti ad organizzare la mobilità secondo stringenti restrizioni.

Per l’Italia, secondo quanto previsto dalle indicazioni governative sulla riapertura delle attività e più in generale il ritorno alla normalità, a partire dal prossimo 3 giugno sarà consentita la mobilità interregionale.

Le indicazioni sulla mobilità

Per la riorganizzazione di un siffatto tracollo economico, lo scorso 13 maggio la Commissione europea ha diramato un iniziale pacchetto di linee guida che tutti i paesi europei dovrebbero adottare a proposito di un rilancio del turismo europeo transnazionale nel 2020 e nel futuro con – tra i numerosi inviti – “il ripristino sicuro della libera circolazione e revoca dei controlli alle frontiere interne, il ripristino dei servizi di trasporto in tutta l’Unione Europea proteggendo la salute dei lavoratori e dei passeggeri, la possibilità di usufruire di voucher da parte dei viaggiatori, la garanzia alla liquidità per le imprese turistiche, la possibilità di finanziamenti europei”.

Aree “green” e “red” come in Francia e Spagna

Al momento la Commissione Europea studia la possibilità di dividere il continente in aree rosse o verdi relativamente al controllo dell’epidemia da parte delle autorità locali nei singoli stati. Il progetto prende le mosse da uno studio di due accademici Bary Pradelsky – professore di economia presso il Centro nazionale di ricerca scientifica in Francia – e Miquel Oliu-Barton, professore di matematica alla Paris-Dauphine.

Con la pubblicazione “Verso una rete europea di ‘zone verdi’ per evitare il collasso estivo” sul portale EsadeEcPol, adesso allo studio della Commissione, gli studiosi col proprio lavoro avrebbero già influenzato le decisioni dei governi in Francia e Spagna.

Nello studio di Pradelsky e Oliu-Barton, l’istituzione di una mappatura europea delle aree avrebbe tra i criteri principali la limitazione al più possibile dei viaggi tra zone rosse e verdi e la riduzione graduale delle restrizioni all’interno e tra le zone verdi.

©[jvdwolf]/123RF.COM

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