Alla base le ambizioni dell’azienda americana di acquisire le operazioni del sempre più diffuso social negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda: la questione tuttavia non è soltanto economica, bensì politica poiché Trump&Co avrebbero più volte palesato preoccupazioni sull’utilizzo dei dati degli utenti acquisiti sino ad oggi dall’azienda proprietaria di TikTok, la società cinese ByteDance.

Dunque, la questione madre di tutte le preoccupazioni dell’establishment americano sarebbe se, eventualmente, il governo di Pechino entrasse o fosse entrato già in possesso dei dati di “TikTokers” americani. Soltanto sabato primo agosto, il presidente Trump a bordo dell’aereo presidenziale ai giornalisti nei cieli aveva paventato la messa al bando del temuto social.

La rassicurazione di Microsoft

In principio contrario ad un’eventuale acquisizione delle operazioni da parte di Microsoft, l’establishment tuttavia il 2 agosto – dunque il giorno successivo alla volontà di messa al bando del social – ha optato per un più morbido approccio, come emerge dal blog ufficiale di Microsoft.

Citando l’agenzia americana CNN del primo agosto, infatti “Trump ha fermamente rigettato l’idea di un potenziale accordo spin off che soddisfi le preoccupazioni di sicurezza nazionale”.

Tuttavia, riprendendo i contenuti dal blog di Microsoft del 2 agosto, emerge una trattativa in evoluzione tra amministrazione e azienda per l’acquisto delle operazioni di TikTok nei quattro mercati tra America ed Oceania.

Satya Nadella, ceo di Microsoft, avrebbe infatti avuto una conversazione con il presidente Trump per vagliare la possibilità dell’acquisto. “Microsoft – si legge dal blog – apprezza pienamente l’importanza di rispondere alle preoccupazioni del Presidente,  impegnandosi ad acquisire TikTok con una completa revisione della sicurezza (…)”.

Successivamente sono presentati i tempi  – conclusione della discussione entro il prossimo 15 settembre – ed i termini della trattativa che coinvolgeranno  Microsoft e ByteDance: “Le discussioni si baseranno su di una notifica – specifica Microsoft – formulata da Microsoft e ByteDance al Comitato per gli Investimenti esteri negli Stati Uniti” a proposito della volontà di entrambe le società “di esplorare una proposta preliminare che implicherebbe l’acquisto del servizio TikTok negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda e comporterebbe la proprietà ed il funzionamento di TikTok da parte di Microsoft in questi mercati”.

La questione sui dati

In conclusione, Microsoft presenta la più grande delle rassicurazioni: ovvero garanzia “che i dati privati degli utenti americani vengano trasferiti e rimangano negli Stati Uniti. Nella misura nella quale tali dati siano attualmente archiviati o sottoposti a back up al di fuori degli Stati Uniti, Microsoft assicurerà che tali dati vengano eliminati dai server al di fuori del paese dopo il trasferimento”.

Foto di Tadas Sar; fonte unsplash.com

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