Esercitazioni della marina militare turca nel Mediterraneo orientale, 26 agosto 2020

“La Turchia prenderà ciò che le spetta di diritto nel Mediterraneo, nell’Egeo e nel mar Nero. Non scenderemo mai a compromessi su ciò che ci appartiene. Siamo determinati a fare tutto il necessario in termini politici, economici e militari”.

Ha tuonato durante la giornata di mercoledì 26 agosto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan alla vigilia dell’incontro che tra il 27 ed il 28 agosto si tiene a Berlino con i ministri degli esteri dell’Unione Europea seduti a discutere una pletora di possibili sanzioni per Ankara – candidata ad entrare nell’Unione – perché smorzi il proprio impegno di perforazioni esplorative sulla porzione della piattaforma continentale al largo dell’isola greca di Kastellorizo.

La posizione della Turchia

Sulla porzione di mare al centro delle tensioni, l’agenzia Anadolu di proprietà del governo turco riporta: “La Turchia, il paese con la costa più lunga del Mediterraneo, ha inviato navi di perforazione per l’esplorazione energetica sulla sua piattaforma continentale, affermando che tanto la Turchia quanto la Repubblica turca di Cipro del Nord – stato riconosciuto a livello internazionale dalla Turchia – hanno diritti nella regione”.

Le esercitazioni nel Mediterraneo

Intanto proseguono le esercitazioni militari tra i paesi appartenenti all’Alleanza atlantica nel Mediterraneo. La difesa turca ha pubblicizzato l’evento pubblicando alcune foto delle manovre militari in corso sul proprio account Twitter: “La Marina turca – si legge dal testo del tweet – continua gli addestramenti marittimi con le marine alleate. Le fregata turca TCG Barbaros e la corvetta TGC Burgazada hanno condotto corsi di formazione marittima con il cacciatorpediniere americano Uss Winston S. Churcill nel Mediterraneo orientale il 26 agosto”.

Per i prossimi 1 e 2 settembre si attendono “esercitazioni di artiglieria” con fuoco vivo nell’area tra la città turca di Mersin e la costa settentrionale dell’isola di Cipro.

Intanto, proprio in quello stesso specchio di mare a partire dal 26 e sino al 28 agosto si alterneranno le esercitazioni condotte dalle aeronautiche militari di Italia, Francia, Cipro e appunto Grecia, nell’ambito di un’iniziativa congiunta denominata “Eunomia”.

La condanna dell’EU

Già a conclusione di un Consiglio speciale degli Affari esteri europeo il 14 agosto, al quale ha fatto seguito un Consiglio europeo di emergenza l’Unione Europea ha condannato come illegali le trivellazioni esplorative nel Mediterraneo orientale da parte della Turchia, manifestando solidarietà agli stati membri minacciati – la Grecia –.

Josep Borrell nel presentare la riunione “di Gymnich” – Berlino – del 27 agosto ha parlato di “relazioni con la Turchia complesse e sfaccettate”, presentando il paese da un lato come “Un importante vicino e partner per l’Europa in molti campi; un alleato cruciale nella NATO” con il quale mantenere rapporti di cooperazione relativamente alle politiche migratorie, dall’altro come un attore che vive problematiche interne e a livello regionale determinate dalla volontà di affermare il proprio potere un po’ ovunque. “Anche in Siria, Libia e altrove”. Leggiamo dal blog EU a firma Borrell.

La strada della diplomazia

La strada maestra rimane tuttavia quella di una difficile ma necessaria mediazione tra Turchia e Grecia, ed in generale tra la Turchia e l’Unione Europea. Come riportato dal quotidiano greco Ekathimerini che riprende le parole di un alto funzionario dell’Unione Europea rimasto anonimo a proposito delle preoccupazioni del capo della diplomazia EU Borrell: “Egli – ha riferito il funzionario anonimo ai giornalisti al margine dell’incontro tra i ministri esteri a Berlino – crede nel serio rischio di un’escalation militare nel Mediterraneo orientale. La sua principale preoccupazione è cercare di invertire questa situazione”.

Infine, ha aggiunto: “Tutte le opzioni sono sul tavolo perché stiamo vivendo tempi davvero molto difficili relativamente ai rapporti con la Turchia. Una situazione che non abbiamo mai visto prima d’ora”.

Fonte foto Ministero della Difesa nazionale turca

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