L’Italia è diventata razzista perché ha gestito da sola l’immigrazione.

Il mare nostrum, un tempo il termine latino per indicare il Mar Mediterraneo e oggi il nome in codice della missione umanitaria che ha salvato oltre 10.000 vite umane, è «la strada più mortale al mondo». A sostenerlo è l’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr) che da gennaio a dicembre del 2014 ha contato almeno 3.419 migranti morti sugli oltre 207.000 che tentano disperatamente di raggiungere l’Italia. Dati allarmanti se si considera che il numero complessivo dei migranti risulta essere tre volte superiore al precedente record del 2011, quando 70.000 migranti erano fuggiti dai loro paesi durante la primavera araba, e se si considera che in tutto il mondo sono 348mila le persone che hanno rischiato la vita in mare per migrare o cercare asilo in altri Paesi e di queste 4.272 sono morte. Il che vuol dire che quasi il 60% dei migranti mondiali tentano di attraversare proprio il mar Mediterraneo, ma soprattutto che oltre l’80% dei migranti morti in tutto il mondo è stato ucciso proprio dal mare nostrum che, così, diventa più che altro un “mare monstrum”.

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