In pieno centro storico uno luogo aperto, dal respiro internazionale, esclusivamente dedicato all’arte fotografica.
“Cosa hanno di diverso Magazzini Fotografici rispetto agli altri spazi culturali presenti in città?”. “Semplicemente non esisteva una cosa simile prima d’ora”. A rispondere è la fotografa Yvonne De Rosa, 43 anni, che insieme a Roberta Fuorvia, Valeria Laureano e Rossella Di Palma, due anni fa, ha deciso di dare corpo ad un progetto interamente dedicato all’arte fotografica, il primo a Napoli. L’idea di chiamarlo Magazzini non è solo perché la struttura, vecchio borsettificio di circa 200 mq, è a fronte strada, ma anche e soprattutto perché richiama il concetto dello scambio, di qualcuno che varca un uscio e al suo interno trova qualcun’altro disponibile a spiegare, mostrare, collaborare, accogliere. In questo senso si differenzia da uno spazio, come tanti ne esistono, di fruizione passiva dell’arte: Magazzini Fotografici è un luogo che fa cultura perché ragiona sul concetto stesso dell’arte e la intende come scambio, allargamento degli orizzonti, partecipazione.
«Abbiamo aperto MF, un associazione di promozione sociale, – racconta Yvonne De Rosa – partendo da zero e curando in prima persona i lavori della struttura, composta da tre stanze comunicanti: la prima che ospita un bar con un ingresso espositivo dedicato al format #spazioFOTOcopia, la seconda dedicata a mostre di autori affermati, nazionali e internazionali, la terza pensata per allestire proiezioni, presentazioni di libri e mostre di giovani talenti».
Ad oggi molti gli ospiti illustri che hanno transitato nella sale di MF, grazie anche all’ esperienza artistica fuori dai confini italiani di Yvonne che per lungo tempo è vissuta a Londra, come Brian Griffin, l’imprevedibile fotografo del pop degli anni ’80 o come la fotografa Laura Pannack, artista riconosciuta a livello internazionale che porta nei suoi lavori la passione per la psicologia.
Ma il cuore dei Magazzini è l’innovativo #spazioFOTOcopia, un format in cui l’opera fotografica viene esposta sotto forma di fotocopia, naturalmente di alta qualità, aiutando a superare in questo modo, artisti e curatori, una serie di limiti e rendendoli finalmente più liberi da compromessi, quindi, più concentrati sul soggetto della propria ricerca. Non solo, l’opera fotocopiata diventa anche economicamente accessibile a tutti e viene promossa su una piattaforma multimediale così da non avere confini spazio-temporali.
Chiunque può partecipare al format, anche e soprattutto artisti non italiani, attraverso una call gratuita lanciata dal sito di MF che cura l’esposizione e si fa carico dei costi di produzione e allestimento.
Ma i Magazzini sono anche luogo di incontro e scambio di idee, un posto dove potersi venire a sedere su una comoda poltrona e leggere un libro, fare una riunione di lavoro, scrivere al pc, oltre a prestarsi quale location per eventi privati.
«Questo modo sociale di fruire gli spazi dei MF, e in generale gli spazi comuni, – dice Yvonne de Rosa – è ancora poco diffuso a Napoli, diversamente che in altri paesi europei». L’esperienza albionica della fotografa napoletana si mostra qui in tutta la sua evidenza ed è proprio questo l’altro punto di grande forza della “casa” napoletana della fotografia: il suo respiro middle europeo, in perfetta linea con le potenzialità e la ricettività di Napoli e dei suoi artisti. Le premesse affinché i Magazzini Fotografici possano diventare un punto di riferimento culturale in città ci sono tutte. Tocca ora anche alla città saper valorizzare uno spazio che sembra essere stato pensato per diventare un bene comune.