Detto fatto: alle osservazioni evidenziate dal governatore della regione Lombardia Emilio Fontana di fronteggiare il dilagare della nuova ondata epidemiologica con la necessità di adottare misure maggiormente restrittive, ha fatto seguito nel primo pomeriggio del 21 ottobre la firma dell’ordinanza per il coprifuoco su tutto il territorio regionale da parte del ministro della Salute Roberto Speranza ed del presidente della Giunta lombarda.

“Su tutto il territorio della regione Lombardia –  si apprende dal documento consultabile in Gazzetta ufficiale o sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia, o ancora nel portale internet della regione all’interno delle pagine dedicate all’emergenza sanitaria – dalle ore 23.00 alle 5.00 del giorno successivo sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute”. A chiunque si troverà a circolare per il territorio nell’intervallo notturno sarà richiesta un’autodichiarazione da esibire. Tale nuovo atto avrà forza a partire dal 22 ottobre e sino al 13 novembre.

La situazione in Lombardia

Al 20 ottobre i nuovi positivi nella regione, che si colloca in testa su scala nazionale per nuovi contagi, ammontavano a 2023: in generale i casi totali registrati dall’inizio della pandemia sono 130.479 e gli attualmente positivi – sino al prossimo aggiornamento quotidiano dei dati da parte della Protezione civile – corrispondeva a 26.304.

Sulla base degli incrementi giornalieri, precedono la Lombardia il Piemonte con 1.396 casi e la Campania, 1.312.

Il tecnico: Milano, Napoli e forse Roma fuori controllo

L’ordinanza varata in Lombardia è stata commentata dal professore di Igiene del Policlinico Gemelli di Roma Walter Ricciardi, nonché consigliere del ministro della Salute Speranza. Intervenendo al webinar “Pandemia di Covid-19 in Italia: riflessioni sugli aspetti epidemiologici , clinici e di sanità pubblica”, Ricciardi ha affermato che “Milano, Napoli e soltanto Roma in forse” sarebbero già fuori dalla possibilità di contenimento del dilagare del virus attraverso i sistemi  di tracciamento e test. Pertanto, siamo arrivati all’inevitabile alternativa a fronte dell’impossibilità di contenimento: ovvero “bloccare la mobilità”.

Foto di Fernando Meloni; unsplash.com

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