Nella Campania della “terra dei fuochi”parlare di corruzione e dei suoi effetti territoriali e sociali significa abbattere, finalmente, il muro di silenzio che ha permesso al sonno della legalità di generare i mostri che stanno tormentando la nostra terra.
Di corruzione si è discusso il 13 dicembre, presso Palazzo Zapata in occasione del convegno “Lotta alla corruzione, effetti della riforma dei reati contro la pubblica amministrazione”.
La sede presidenziale dell’Università Telematica Pegaso per un pomeriggio ha ospitato alcune tra le più alte cariche nazionali in ambito giuridico, nonché esperti di antimafia: Antonio Buonaiuto, Franco Roberti, Giovanni Truglio, Raffaele Cantone, Giuseppe Riccio, Clelia Iasevoli e Alessandro Jazzetti. L’attualità del tema è rimarcata dalle parole di Danilo Iervolino, presidente dell’Ateneo napoletano che da subito ha incoraggiato l’organizzazione dell’evento:“la corruzione nella sola Campania provoca disagi e alterazioni economiche perché deprime le grandi intelligenze, soprattutto quelle dei giovani”.
Come reagire dunque? L’Europa detta la linea: “il 23 ottobre il Parlamento Europeo – come ricordato da Franco Roberti, procuratore nazionale Antimafia – ha emanato una risoluzione nella quale si afferma la necessità di contrastare efficacemente e contestualmente la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio”.
Come sottolineato da Alessandro Jazzetti, sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli la normativa in materia non può avere, però, una funzione esclusivamente repressiva, ma deve prevedere anche l’introduzione di strumenti di trasparenza all’interno della pubblica amministrazione.
Infatti, “lì dove esistono amministrazioni permeabili c’è anche molto più spazio per la criminalità organizzata”.
Questo il rischio, secondo il giudice Raffaele Cantone, in quei comuni a più alto tasso di delinquenza:“una pubblica amministrazione che non funziona è il più grande regalo che facciamo alla camorra”.
Per fronteggiare l’emergenza, auspicabile, infine, un rifinanziamento dell’intero apparato giuridico italiano per migliorarne l’efficienza.
Nell’ottica di rendere la giustizia una priorità dell’agenda economica-sociale nazionale, la casa editrice Giapeto in collaborazione con l’Università Telematica Pegaso ha lanciato il progetto editoriale di “Gazzetta Forense”, rivista bimestrale che si pone l’obiettivo di rappresentare l’intero mondo del diritto.
Diretta da Roberto Dante Cogliandro, Gazzetta Forense annovera tra le sue firme componenti del corpo didattico Pegaso, quali il rettore Giovanni Di Giandomenico, il preside Francesco Fimmanò e il giurista Giuseppe Tesauro.