Con un semplice dispositivo una persona disabile può conoscere gli ostacoli posti sul suo cammino e scegliere percorsi alternativi. A Firenze la prima mappatura.

Nonostante leggi specifiche impongano la rimozione della barriere architettoniche nei luoghi pubblici e anche in quelli privati, gli ostacoli che una persona disabile incontra quotidianamente nella sua mobilità sono tanti, troppi. Rinunciare alla “normalità” è una tentazione forte, ma per fortuna nell’era digitale la tecnologia può essere di grande aiuto ai soggetti con fragilità semplificando loro una serie di azioni della vita di tutti i giorni che ne migliorano la qualità in termini di autonomia personale e inclusione sociale.

È infatti il caso della recente KiMap, un’applicazione messa a punto dalla start up fiorentina Kinoa srl di Marco Scarselli e Lapo Cecconi che segnala tutte le barriere architettoniche presenti lungo un determinato percorso e indica la possibile alternativa. Scariando l’app si può consultare una mappa in cui i punti verdi significano buona accessibilità della strada, i punti gialli indicano piccoli ostacoli e vibrazioni mediamente impattanti sul percorso, i punti rossi ,invece, un segnale di primo pericolo registrato da vibrazioni molto accentuate della sedia a rotelle e da ostacoli o gradini difficili da superare, mentre le strade in nero sono quelle assolutamente non percorribili.

E non è tutto. Kimap offre anche la possibilità di entrare in una community per scambiare informazioni con altri utenti migliorando così la mappatura degli ostacoli.

Il meccanismo è molto semplice: sullo smartphone viene scaricata l’app mentre sulla carrozzina applicato un dispositivo IoT, facile da accendere e spegnere, dotato di sensori ad alta precisione per analizzare qualsiasi suolo, e capace non solo di effettuare una geolocalizzazione puntuale ma anche di inoltrare una chiamata ad un numero di emergenza qualora l’ausilio si ribaltasse. Il dispositivo immagazzina le informazioni e le restituisce sotto forma di cartina stradale.

«Abbiamo avviato una prima sperimentazione a Firenze – afferma Lapo Cecconi – e la mappatura ha riguardato i punti strategici della città, quelli battuti quotidianamente sia da pendolari e lavoratori che da turisti».

«Armando Dei, componente del nostro team, –  continua – con la sua sedia a rotelle è andato in autonomia a percorrere questi tragitti e in tre giorni di utilizzo di Kimap sono state prodotte in tempo reale le mappe sul proprio smartphone».

Il valore aggiunto di KiMap, a breve liberamente scaricabile su Google Play di Android e su Apple Store, è proprio la sua interattività grazie all’integrazione di Big Data e tecnologie di Internet of Things (l’estensione di internet al mondo degli oggetti, capaci in tal modo di comunicare dati) che infatti consentono lo scambio di informazioni e il miglioramento continuo dello strumento.

Questa utile apparecchiatura può andare in soccorso anche degli Enti Pubblici, colpevoli troppo spesso di non ottemperare alla normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche, infatti, – assicurano gli sviluppatori – già diverse amministrazioni pubbliche e studi di progettazione urbanistica hanno mostrato interesse verso il progetto, che può migliorare nel concreto la vita dei disabili.

«La tecnologia – conclude Cecconi – deve essere vista come un’opportunità non una minaccia. La contaminazione di competenze e strumenti tecnologici diventa un’arma vincente, anche in un’ottica di creazione di lavoro e di opportunità». 

 

 

 

 

 

 

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