Ci sono parole, ormai di uso comune, che  in  origine erano i cognomi di coloro che hanno inventato l’oggetto cui sono associate. Due di queste sono italiane, anche se oggi sono diventate di uso  comune in  tutto il mondo: Jacuzzi e Brugola.

Nel 1917 sette fratelli di Valvasone, un paesino in provincia di  Pordenone,  partirono pe gli Stati Uniti, insediandosi a Berkeley, in California. I sette fratelli Jacuzzi si diedero subito da fare, iniziando prima a fabbricare piccoli aerei, tra cui il  primo aereo a cabina chiusa e ad ala alta degli Stati Uniti, usato per  il trasporto della posta, ma nel 1925 la morte per incidente di uno dei fratelli, Giocondo, interruppe la produzione. La ditta si indirizzò allora verso le pompe idrauliche, divenendo presto leader del settore, tanto  da vincere la medaglia d’oro alla California State Fair del 1930. Nel 1948 Kenneth, figlio di Candido, uno dei fratelli, a soli 15 mesi si ammalò di artrite reumatoide, soffrendo di forti dolori cronici. Il bambino riceveva un trattamento idroterapico in ospedale, ma suo padre non poteva vederlo soffrire così tanto tra una visita e l’altra.

Pensò allora che, modificando le pompe prodotte dalla ditta, poteva realizzarne una speciale, in grado  di generare un getto d’acqua per la vasca da bagno.

Nel 1956 i fratelli Jacuzzi misero in commercio la loro nuova pompa, che chiamarono J-300, come  supporto terapeutico, vendendola nei negozi di articoli per il bagno. Per reclamizzare il prodotto Jacuzzi sponsorizzò il programma Regina per un giorno, dove la J-300 divenne uno dei premi, ma fu quando le star di Hollywood cominciarono  a offrirsi come testimonial che la pompa Jacuzzi iniziò a riscuotere un  grande successo. La vera svolta, però, avvenne nel 1968, quando Roy Jacuzzi, membro della terza generazione della famiglia, intercettando il bisogno degli americani di prodotti per la salute e il benessere, decise di integrare in un unico prodotto la vasca e la pompa, presentando la Roman Bath, una vasca con bocchette  lungo  i  bordi  dalle quali usciva l’acqua. Fu un successo straordinario: una nuova industria e una nuova era, quella dell’idromassaggio, erano nate.
La Jacuzzi divenne presto simbolo di uno stile di vita lussuoso e centinaia di migliaia di Jacuzzi furono installate presso terme, palestre e case private. Oggi sono moltissime le persone che si rilassano facendosi massaggiare dal getto d’acqua di una Jacuzzi. E la fama è ormai tale che il nome della famiglia è entrato nei vocabolari di tutto il mondo, diventando sinonimo di “vasca idromassaggio”.

image723Il secondo invece deriva da  un artigiano di Lissone, una piccola città a Est di Milano, nel cuore della Brianza, che ha realmente modificato il modo di costruire e che ha reso possibile a una ditta finlandese, l’Ikea, di diventare leader mondiale nel settore dei mobili da montaggio: stiamo parlando della “brugola”. Il nome deriva da Egidio Brugola, il suo inventore. Sua è la vite a testa esagonale, con chiave apposita, che da oltre ottant’anni tiene insieme i giocattoli dei bambini, i motori delle moto da corsa e, appunto, i mobili Ikea. Fondò giovanissimo, a soli 25 anni, le Officine Egidio Brugola. Lavorando, si rese conto che mancava tra i suoi attrezzi una chiave che permettesse di fissare le parti meccaniche in modo semplice, anche in presenza di poco spazio per manovrare, ed applicando una minore forza  al serraggio. Così, prendendo spunto dalle viti già presenti dall’inizio  del secolo, nel 1925 realizza la prima vite cilindrica con l’incavo esagonale,  che,  manovrata da una chiave sottile, riduceva i  rischi di danneggiamento che invece si presentavano allentando con il cacciavite le viti a taglio o a stella. Fin dall’inizio, la sua creazione apparve rivoluzionaria. Alla riduzione dei danni ed  alla maggiore manovrabilità si aggiungeva anche un grande miglioramento dell’estetica dell’oggetto avvitato, in quanto il nuovo sistema permetteva di nascondere la testa della vite di fissaggio. Così, nel 1927 ne iniziò la produzione, attiva ancora oggi.

 

ANTONIO CIANCI

 

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