Una cifra decretata dall’Istituto nazionale di Statistica, che ha stimato la differente situazione occupazionale in Italia prima della scure dell’emergenza sanitaria, confrontando la stessa poi con la realtà a giugno 2020.
“Da febbraio 2020 – spiega l’Istituto attraverso la pubblicazione delle stime parziali – il livello occupazionale è sceso di 600mila unità e le persone in cerca di lavoro sono scese di 160mila, a fronte di un aumento degli inattivi di 700mila”.
Il confronto col 2019
Una sola cifra che riassume la vastità del problema: meno 752mila rispetto al dato di giugno 2019. Le “ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione” hanno in un anno imposto “un calo rilevante – riporta l’Istituto – che coinvolge entrambe le componenti di genere” tanto i lavoratori dipendenti 613mila in meno, tanto i lavoratori autonomi, meno 140mila.
Una flessione “che coinvolge tutte le classi d’età” ma con l’unica eccezione degli over50 il cui incremento in un anno ammonta a più 102mila.
Il tasso di disoccupazione
A giugno 2020 ammonta all’8,8 percento, con un’impennata rispetto al mese precedente di maggio di 0.6 punti percentuali. Nello stesso arco temporale l’Istituto ha riscontrato una crescita delle persone in cerca di lavoro – più 7,3 percento -, ovvero nuovi 149mila individui che sono alla ricerca di un’occupazione, dei quali 50mila donne e 99mila uomini –.
Aumenta tra i due mesi di maggio e giugno anche il tasso di disoccupazione per la fascia giovanile tra i 15 ed i 24 anni: un aumento di 1.9 punti percentuali che porta il dato complessivo al 27,6 percento.
Foto di Tim Gouv; fonte unsplash.com
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