Lo snodo ferroviario di Liverpool Station a Londra durante la primavera 2020 – Regno Unito

“Questo è il tempo di prendere una decisione” ha affermato il premier britannico Boris Johnson annunciando in una conferenza stampa di sabato 31 ottobre un secondo lockdown – dopo quello primaverile – circoscritto questa volta alla sola Inghilterra.

A chiudere a partire da giovedì e per le successive 4 settimane saranno “pub, ristoranti, palestre e negozi non essenziali. Ma a differenza delle restrizioni in primavera, scuole, college ed università possono rimanere aperte”. Dinanzi al popolo inglese Johnson avrebbe affermato: “Il Natale quest’anno sarà diverso, forse molto diverso, ma è mia sincera speranza e convinzione che, agendo ora con decisione, possiamo permettere alle famiglie di tutto il paese di stare insieme”.

Le nuove restrizioni                                                      

Alle persone sarà concesso di uscire dalle proprie abitazioni soltanto per “motivi medici, cibo ed altri acquisti essenziali e per fornire assistenza a persone vulnerabili o per volontariato”.

Sebbene “pub, bar, ristoranti e negozi al dettaglio non essenziali chiuderanno”, a rimanere aperti saranno i take-away ed i negozi cosiddetti “click&collect”. Eccezione fatta anche per i cantieri ed i “luoghi di lavoro di produzione”.

Una decisione difficile quella presa dal governo britannico sul futuro prossimo dell’Inghilterra e delle sue imprese, ma come lo stesso Johnson ha ribadito nel corso della conferenza stampa “Il sistema di permessi che paga l’80 percento degli stipendi dei dipendenti sarà esteso fino a novembre”.

Lockdown fino a dicembre (forse)

In un’intervista rilasciata alla BBC all’indomani della comunicazione del primo ministro, uno stretto consigliere del governo britannico Michael Gove ha affermato di nutrire una “fervida speranza” nel blocco ma a decretare lo scioglimento delle strette saranno “i fatti” che guideranno i ministri. Nelle ambizioni c’è l’ottenimento del tasso R – il numero di persone che una persona infetta possa infettare – scenda al di sotto di 1.

I dati di Inghilterra e Gran Bretagna

Stando agli ultimi dati diramati dal governo britannico, su 347mila tamponi effettuati nella giornata del 1 novembre, circa 23300 sarebbero risultati positivi: di questi 685 in Irlanda del Nord, 819 in Galles – nel quale sono già state decise dal governo locale misure maggiormente restrittive nelle scorse settimane –, 1184 in Scozia e 20602 in Inghilterra. Il numero quotidiano totale dei decessi si è attestato a 162.

Foto di Ben Garratt; fonte unsplash,com

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