Un sogno fanciulletto di libertà s’infrange contro le regole di uno statalismo autoritario: un divieto, si apprende da una fonte araba “per garantire la sicurezza dei cittadini dopo una serie di incidenti”.
La parabola dell’aquilone
Quando alla metà di marzo il governo egiziano optò per la chiusura delle scuole come misura di contrasto alla diffusione del virus, giovani e giovanissimi cominciarono ad approcciarsi a passatempi atavici, tra questi il librare in aria stendardi fissati con delle bacchette e collegati da terra con un filo.
La moda degli aquiloni ha via via interessato fette crescenti di popolazione, non soltanto giovani e giovanissimi, con il susseguirsi di gare tra appassionati ed approfondimenti sul gioco da parte dei media.
ScoopEmpire, rivista di costume con approfondimenti quotidiani sull’Egitto e sul mondo arabo, a giugno riportava: “Gli egiziani ci hanno ancora una volta sorpreso con un altro talento. Un’attività – racconta il photo-essay – che eravamo soliti giocare quando eravamo bambini ha ripreso di nuovo i cieli del Cairo e di molti altri governatorati”.
Dunque, arriva la descrizione di ciò che doveva apparire agli occhi dell’osservatore: “Lo skyline è stato punteggiato di aquiloni mentre i residenti in quarantena salivano sui loro tetti per far volare i loro aquiloni meravigliosamente sagomati e colorati”.
La piega tragica della cronaca
Tutto è magicamente bello con il cielo sagomato di rombi variopinti, finché a partire dalla seconda metà di giugno le cronache locali si riempiono di incidenti legati alla pratica del particolare hobby. Il giornale Al-Ahram riporta il 15 giugno di una sciagura che avrebbe coinvolto due bambini, i quali cercando di recuperare il proprio aquilone ingrovigliato nei fili di un palo dell’elettricità hanno purtroppo trovato la morte.
Ma tali cronache a proposito di eventi tragici, più o meno verificati, hanno con i giorni cominciato ad intensificarsi, sino a sconfinare in questioni relative a problematiche legate alla sicurezza nazionale: dunque, non soltanto aquiloni precipitati su aree pericolose ma strumenti modificabili potenzialmente in armi con l’applicazione di una telecamera sul dorso, come suggerito da Khaled Abu Thalib, parlamentare membro del comitato per la sicurezza nazionale.
Bando, confisca e distruzione per gli aquiloni
L’idea sulla convertibilità degli aquiloni in droni intelligenti ha pertanto fatto scattare la scintilla negli apparati governativi e di sicurezza egiziani: dal 9 luglio gli aquiloni sono messi al bando nel governatorato di Alessandria con multe per i trasgessori sino a 1000 dollari egiziani – 60 euro – e, sebbene non esista ancora un atto formale nella capitale Il Cairo, la polizia procede alla confisca ed alla distruzione dello strumento di svago.
Sulla pericolosità egli aquiloni
Perplessità tuttavia permangono sulla pericolosità degli aquiloni, in potenza utilizzabili anche per altri scopi al di fuori del perimetro circoscritto dello svago. Tutto però dipende, alla stregua di un’infinità di altri oggetti, dal buon senso degli utilizzatori.
Pertanto, bisogna chiedersi se questo non sia oltremodo un colpo da parte dell’establishment nei confronti delle giovani generazioni, una sorta di atto esemplificativo dell’autorità che ha la potenza di bandire anche il gioco.
Foto di Agnieszka Ziomek; fonte foto unsplash.com
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