La situazione per il turismo non è delle più rosee. Come si apprende dagli esperti dell’Organizzazione mondiale per il turismo, il crollo degli arrivi arrivati al 75% ci riporta indietro di quasi 30 anni. Restano ancora vive le incertezze che andranno di pari passo con l’evolversi della situazione pandemica e con la campagna vaccinale. Ma una cosa è certa: anche questo settore è destinato a cambiare per sempre, e certi mutamenti sono in atto già da oggi.
Scelte green e sostenibili
La pandemia ha accelerato il settore verso scelte più green e sostenibili. Ricordiamo tutti i cieli limpidi e l’inquinamento drasticamente ridotto grazie agli spostamenti limitati. Da questa consapevolezza è chiaro come i turisti di domani saranno più invogliati a scegliere hotel e compagnie aeree che attuano scelte di natura sostenibile.
Up2You
È il caso della startup Up2You che, con gli alberghi associati, permette ai clienti di rinunciare alla pulizia e alla messa in ordine della camera per una notte. Lasciando sulla porta il cartellino “non disturbare, sto salvando il pianeta”, il cliente sceglie autonomamente di aderire all’iniziativa della start-up, riducendo così l’impatto ambientale dato dalle pulizie effettuate in camera. In più, l’albergo si impegna (per ogni camera che adotta questa scelta) nel piantare un albero.
Una scelta quotidiana
Iniziative di questo tipo erano già attuate anche da molte compagnie aeree che, con un piccolo supplemento pagato dal cliente al momento della prenotazione, si impegnavano al compensamento delle emissioni di anidride carbonica grazie alle donazioni effettuate dai clienti. Tutte queste possibilità sono volte a stimolare le persone a scelte quotidiane che possono fare la differenza in termini di impatto ambientale; piccole rinunce per un mondo più pulito.
Neverending tourism
Un altro trend affermatosi nell’anno appena trascorso è quello del neverending tourism, ovvero di quelle pratiche volte a prolungare l’esperienza turistica prima della partenza e dopo essere tornati a casa. Come? Proponendo tour virtuali della città o corsi di cucina sulle specialità tipiche della meta dei nostri viaggi. A seguire questo trend sono le stesse strutture ricettive, che offrono ai propri clienti la possibilità di acquistare prodotti tipici del territorio e d’artigianato in struttura, ma anche tramite un proprio e-commerce. Quanti di noi, presi dalla nostalgia dei nostri soggiorni turistici, non avremmo voluto un’occasione a portata di mano per risentire quei viaggi più vicini?
Workation
In ultimo troviamo una soluzione definita workation, ovvero un mix tra lavoro e vacanza, impensabile prima dell’affermarsi dello smartworking come possibilità lavorativa concreta e non limitata da esigenze esterne, come la pandemia. Sono sempre di più gli smartworker interessati a strutture e località turistiche che consentono la possibilità di lavorare da remoto con connessioni adeguate. Basti pensare che proprio Airbnb, sito specializzato nella prenotazione di case per vacanze, segnalava una sempre più crescente di questo tipo. Le possibilità di combinazione sono infinite, come vacanze fuori stagione senza dover richiedere periodi di ferie speciali, che rappresentano quindi un’occasione di vendita in più per tutti gli operatori coinvolti nel turismo.
Anche se permane un certo grado di incertezza su quando e come torneremo a viaggiare, le possibilità fino ad ora inesplorate promettono, quantomeno, di immaginare nuovi scenari e nuove modalità con cui potremmo entrare in contatto.