L’innovazione ricerca la tradizione.
Lo scenario attuare generale è quello forse di tante società globalizzate che sinora nell’innovazione si sono rapportate svestendosi di quell’identità culturale caratterizzante. Come se l’innovazione fosse la traduzione di una perdita di valori… perdita di tradizione. C’è da dire, però, che negli ultimi anni ci sono stati diversi movimenti che – decisamente in controtendenza – stanno sostenendo
tesi e attività concrete a supporto della preservazione delle culture impregnate di tradizione. Innovazione non è soltanto nuovo ma è anche e sopratutto scoperta, passione, miglioramento e RITROVAMENTO. La riscoperta della comunità e la consapevolezza di un nuovo modello sostenibile (economico, tecnologico e sociale) sono i nuovi riferimenti necessari per un cambiamento paradigmatico. Carlo Petrini – fondatore di slow food – sostiene in un’intervista: […] Colgo una tendenza già in atto, molto forte e diffusa in tutti i Paesi ed è quella del ritorno alla terra, alla manualità e alla costruzione di comunità reali e non virtuali, attorno al cibo e ai

suoi valori, tanto quelli legati alla qualità ma soprattutto quelli legati all’economia, alla socialità, alla sostenibilità dei processi […].

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