Tra avanguardia e identità.
Effige scolpita nell’aria a rappresentare la prima Olimpiade organizzata dalla Cina, il Nido d’uccello fa parte di una ristretta casta di stadi fabbricati per ospitare inizialmente un evento ben preciso, ma che poi sono stati utilizzati per altri scopi. Struttura necessaria per poter conferire un’immagine vincente e poderosa della rampante repubblica cinese, il Nido è stato messo su per ‘oscurare’ il Guadong Olympic Stadium, sito a Canton. Pechino, la città stato, aveva bisogno di un’arena tutta sua, maestosa e imponente. La forma scelta intendeva calcare l’importanza del nido, archetipo della cultura del luogo. E un paese in espansione come la Cina ci teneva a mostrare al mondo una nuova meraviglia, neanche fosse un’espansione della Grande Muraglia. Con una capienza di 91mila spettatori durante le competizioni olimpiche, in seguito i posti a sedere sono stati ridotti a 80mila, con il fine di rendere più agile un edificio costruito secondo i principi dello svilupo sostenibile. L’alimentazione del Nido, infatti, avviene tramite una serie di pannelli fotovoltaici, pannelli solari e sistema di protezione-sfruttamento del vento.