Una donna che ha conquistato il mondo.
A che serve un volto? E pure se ne conoscessimo la voce fisica che sproloquia in interviste, ospitata anche nei salotti televisivi del pomeriggio o ce la ritrovassimo in bella posa, in foto tutte ritoccate e piene d’effetti su magazine che la ritraggono in elegante casa con terrazzo dove scrive: quale sarebbe il valore aggiunto a un’autrice che ha deciso di rivelarsi al mondo solo con la potenza di una storia che si attacca addosso in modo irrimediabile? Elena Ferrante o chiunque si nasconda dietro il suo nome ha appena chiuso il cerchio con “Storia della bambina perduta”, acquietando chiunque abbia inseguito Lila, Lenù, tutto l’universo che dalla Napoli ridotta a macerie degli anni del dopoguerra ai giorni nostri ha composto il quadro doloroso e sentimentale di mezzo secolo di storia italiana.