I super-poveri aumentano, mentre il portafoglio dei super-ricchi ingrassa. E’ la pandemia: la rivista Forbes ci comunica che dallo scorso marzo a oggi dieci grandi nababbi globali hanno rimpinzato le loro tasche già piene con ben 400 miliardi di dollari.
Mentre 150 milioni di persone (stando alla Banca Mondiale) si aggiungono alla cerchia di chi vive con 1,9 dollari al giorno, cioè un euro e 60 centesimi, le 500 persone più ricche del pianeta hanno visto lievitare il loro patrimonio di 1800 miliardi di dollari. Un incremento del 31%, che da solo vale quasi quanto il Pil dell’Italia.
Bezos e Musk
Come indica il pallottoliere del Bloomberg Billionaire Index, mentre gli Usa si ritrovano con 10 milioni di posti di lavoro in meno, gli effetti del Covid sull’e-commerce hanno impacchettato per Jeff Bezos, che già era l’uomo più ricco del mondo, un regalo da 70 miliardi di dollari. E’ come se il vostro conto in banca fosse cresciuto del 66%: il patron di Amazon adesso sta seduto su 185 miliardi di dollari, e può sognare programmi spaziali fino a Urano. Sempre che Elon Musk con i suoi razzi lo lasci passare: mister Tesla (che ancora possiede il 20% della sua fabbrica di auto elettriche) è l’uomo che ha guadagnato di più, e velocemente, in questo tempo di pandemia.
La penuria e il lusso
Nel marzo 2020 il sudafricano trapiantato in California aveva 25 miliardi di dollari in tasca ed era al 35° posto nella classifica dei grandi nababbi; adesso se ne ritrova 153, ed è il numero due assoluto dietro al rivale Bezos. Uno smista pacchi mentre i negozi sono chiusi, l’altro tiene la spina dell’EV su cui scommettono i mercati immaginando un mondo post Covid e post benzina. Può sorprendere, nell’era della grande penuria globale, che il re del lusso francese non abbia sentito la crisi? Bernard Arnault, l’uomo più ricco d’Europa, titolare dei Da Bezos marchi LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton, da quando il Covid ha cominciato a mordere ha ammassato 69 miliardi di dollari: dieci volte il Pil del Malawi.
Gli effetti nefasti del Covid peseranno per anni sui Paesi poveri (e sulle tasche dei comuni mortali) ma non intaccano le casse di Arnault, che con i suoi 148 miliardi è diventato il terzo superpaperone dopo Bezos e Musk.
Lusso e social, shopping therapy e photo sharing: nei 10 mesi che hanno sconvolto il mondo il valore di Facebook in Borsa è cresciuto dell’85%. Mentre la gente si rifocillava il cuore tra Instagram e Whatsapp, Mark Zuckerberg vedeva lievitare il suo patrimonio dell’80% finoa superare i 100 miliardi di dollari (poco meno della metà del Pil del Portogallo). I cofondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page, sono andati peggio di mister Facebook, raddoppiando comunque la loro ricchezza oltre l’asticella dei 70 miliardi.
Così si sono arricchiti anche altri veterani del settore Big Tech, da Larry Ellison di Oracle a Bill Gates, la cui fortuna è cresciuta ‘solo’ di 20 miliardi (e le azioni della Microsoft di oltre il 50%).
I nuovi arrivati
Lo 0.001% della popolazione mondiale ha goduto della crescita delle borse mondiali, u balzo da 3000 miliardi dal marzo scorso. Cinque individui valgono oggi più di 100 miliardi, altri 20 veleggiano intorno ai 50. Nella lista dei 651 miliardari Usa ci sono ‘new entry’ la cui ascesa è legata direttamente all’emergenza pandemia come Eric Yan, il cinese che ha fondato Zoom in California, e John Foley di Peloton, il trainer fisico a distanza. Sul palcoscenico globale spuntano i nuovi ‘ricchi e vaccinati’ come il francese Stephane Bancel, ceo di Moderna. O lo scienziato tedesco Ugur Sahin, figlio di immigrati turchi, che con la moglie Ozlem Tureci (responsabile medico di BioNTech) ha messo a punto il primo vaccino a essere autorizzato negli Stati Uniti. Un colpo per la scienza che ora gli vale 3,6 miliardi di dollari in azioni.
Svettano i cinesi
Nel pallottoliere dei miliardari dell’Indice Bloomberg svettano anche i cinesi, che hanno accresciuto le loro fortune di 569 miliardi di dollari, secondi solo agli americani. La sfida Usa-Cina si vede anche da lassù. Zhong Shanshan detto Lupo Solitario, in tempo di pandemia è diventato l’uomo più ricco dell’Asia. Il settore? L’acqua minerale.