Oltre 70 miliardi di finanziamenti disponibili, a partire dal prossimo anno, da investire in ricerca e innovazione. Partirà nel 2014 infatti il nuovo programma dell’Unione europea, denominato Horizon 2020 «Orizzonte 2020», che metterà a disposizione una cascata di fondi (la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 77 miliardi di euro) nell’arco di sette anni, proponendosi così come il più importante progetto comunitario dal punto di vista finanziario nel periodo 2014-2020. L’obiettivo è quello di permettere all’Europa di porsi in una posizione elitaria rispetto ad una maggiore competitività, creando grazie ad idee innovative maggiore crescita e posti di lavoro per il futuro. Un modo per uscire dalla crisi e allontanare lo spauracchio del default per alcuni Paesi ad alto rischio: Italia e Spagna su tutti. Ma torniamo ad Orizzonte 2020, che sarà quindi uno strumento essenziale per attuare l’iniziativa faro dell’Ue intitolata «Unione dell’innovazione».  Il progetto riunisce e rafforza le attività attualmente finanziate nell’ambito del Settimo programma quadro di Ricerca e sviluppo tecnologico (7PQ) e le sezioni che riguardano l’innovazione contenute nel Programma Competitività e Innovazione (CIP) , entrambi in via di esaurimento al 31 dicembre 2013. I finanziamenti saranno spalmati su tre obiettivi strategici: 24,6 miliardi per l’«Exellent science», destinati a garantire il primato dell’Europa nel settore scientifico a livello mondiale; 17,9 miliardi per «Industrial Leadership», rivolti a sostenere la ricerca e l’innovazione dell’industria europea, con una forte attenzione rivolta alle tecnologie abilitanti e gli investimenti a favore delle piccole imprese; 31,7 miliardi invece per «Societal challenges». La fetta più grande degli investimenti sarà destinata dunque per affrontare le grandi sfide globali nei settori della salute, del cambiamento demografico e del benessere; della sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, bio-economia; dell’energia sicura, pulita ed efficiente; dei trasporti intelligenti con un occhio rivolto sempre all’ambiente e ai servizi integrati, così come alle azioni climatiche con efficientamento delle risorse (incluse le materie prime) per «una società inclusiva, innovativa e sicura».

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