Dopo la calma apparente di questi mesi di pandemia, rimontano le proteste per le strade di Hong Kong: adesso contro una proposta di legge sulla sicurezza nazionale discussa dal congresso popolare cinese.

Nell’ex protettorato britannico, oggi formalmente territorio autonomo, le pretese dei manifestanti trovano in questo frangente storico l’avallo degli Stati Uniti con le parole di Robert O’Brien, segretario americano per la sicurezza nazionale, che non esclude misure nei confronti della Cina: “Difficile prevedere come Hong Kong possa restare un centro finanziario in Asia se la Cina ne assume la guida”.

La risposta di Pechino

“Se gli Usa continuano a danneggiare gli interessi della Cina, allora la Cina prenderà le dovute contromisure”. È stato il messaggio diramato dal portavoce del ministero degli esteri cinese, Zhao Lijian.

La nuova legge

Per ragioni di sicurezza nazionale, Pechino lavora all’introduzione di una legge “anti-sedizione” nell’ordinamento di Hong Kong, per il quale vige il principio “Un paese, due sistemi”.

Al momento non è possibile consultare la bozza del disegno di legge che in queste ore si discute nel congresso cinese in piazza Tienanmen. Tuttavia, si può facilmente intuire come il sistema prettamente cinese e quello di Hong Kong siano di derivazione tradizionale differente: nell’ex protettorato britannico infatti i magistrati non rappresentano il governo di Pechino ed applicano regolamenti che rimandano al modello garantista tipico anglosassone.

Un anno di proteste

Gli scontri di domenica 24 maggio, che hanno portato all’arresto di oltre 120 persone, sono soltanto l’ultimo di una più vasta escalation. I manifestanti infatti provano ad opporsi alle ingerenze cinesi nel microcosmo governativo ed amministrativo di Hong Kong.

Così Joshua Wong, uno degli attivisti più influenti ad Hong Kong si è espresso sulla giornata, anche in riferimento all’anno trascorso: “Dobbiamo alzarci e combattere e far sapere a Pechino che non ci arrenderemo mai. La legge sulla sicurezza nazionale è ancora più dannosa del disegno di legge di estradizione che ha generato i sei mesi di proteste”.

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