All’indomani dell’annuncio del primo ministro giapponese Abe a proposito della decisione di dimissioni in seguito a condizioni di salute che non consentono al longevo presidente la continuazione del proprio ufficio alla guida del Giappone, campeggiano le incognite sul futuro politico del paese.
L’Asahi Shimbun, il secondo quotidiano giapponese – a marzo 2017 il numero delle copie distribuite si attestava a 6,41 milioni di copie nell’edizione del mattino, e 2,02 in quella della sera – allineato agli orientamenti riformisti del centro-sinistra nipponico auspica nell’editoriale quotidiano che l’uscita di scena del conservatore Shinzo Abe apra verso “un processo di guarigione della democrazia”.
Il fenomeno “Abe Ikkyio”
Ovvero “Abe come potere politco unipolare” a testimonianza di un dominio politico personale praticamente ininterrotto a partire dal 2012, coronato lo scorso 24 agosto 2020 con 2.799 giorni in carica alla presidenza del paese, un periodo tanto lungo da superare l’impresa del prozio di Abe – Eisaku Sato, primo ministro del Giappone dal novembre 1964 al luglio 1972 –.
Sull’addio al comando da parte di Abe, determinato dall’aggravarsi delle condizioni di salute per una forma cronica di colite ulcerosa, il quotidiano criticando il passato adesso guarda al futuro: “La sua partenza dovrebbe avviare il processo di guarigione della democrazia di questa nazione che è stata duramente danneggiata durante il suo lungo mandato”.
Ma al di là delle cause di salute, per Abe si era già da tempo aperta una stagione politica difficile con l’apertura di diversi fronti, dalla perdita del sostegno pubblico agli scandali immobiliari. “In realtà – spiegano i cronisti dell’Asahi Shimbun – il governo di Abe è da tempo bloccato sia politicamente che in termini di policy-making a causa dell’arroganza e dell’autocompiacimento, risultato della sua lunga permanenza al potere”.
Nel mezzo anche uno scandalo sulla dubbia vendita di terreni di proprietà statale ad un imprenditore di Osaka, vicino alla moglie del primo ministro – Akie Abe – nelle cui alterne vicende c’è da contemplare anche il suicidio di un funzionario del ministero delle finanze giapponese, il quale come accusato poi dalla vedova sarebbe stato costretto alla riscrittura di documenti ufficiali a favore della buona riuscita della compravendita di terreni.
Nel mezzo, oltre alle accuse di brogli elettorali nell’elezione del rappresentante della Camera bassa del parlamento giapponese Katsuyuki Kawai, le quali hanno inevitabilmente macchiato l’amministrazione di Abe fortemente sostenitrice della campagna elettorale del politico in questione, la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che il secondo quotidiano del paese definisce “goffa”.
Chi sarà il successore
È sfida a tre adesso per la successione all’interno del partito liberal-democratico e conseguenzialmente per l’esecutivo. Il quotidiano filo conservatore Yomiuri Shimbun – primo quotidiano giapponese con una “circulation” dell’edizione quotidiana intorno ai 8,5 milioni di copie –, la cui edizione internazionale in lingua inglese viene presentata come The Japan News, parla di una sfida a tre tra il segretario e portavoce del governo Yoshihide Suga, l’ex ministro degli esteri e della difesa Fumio Kishida e Shigeru Ishiba, banchiere e già ministro della difesa durante il primo governo di Abe tra il 2006 ed il 2008.
Fonte foto Official Website of the Prime Minister of Japan and His Cabinet
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