Già dallo scorso mese di gennaio, la compagnia aerea low cost britannica era a conoscenza di presunti attacchi informatici operati da hacker cinesi. Tuttavia, soltanto dopo cinque mesi Easy Jet ha ufficializzato quella che ormai non era più una notizia: gli hacker, secondo quanto reso noto dal management, avrebbero avuto accesso ai dati privati di oltre 9 milioni di clienti, ottenendo oltre 2200 tra dettagli bancari e numeri di carte di credito.
La volontà della compagnia è di informare fino al prossimo 26 maggio tutti i clienti sui cui dati bancari gli hacker abbiano reperito informazioni per viaggi tra ottobre 2019 e marzo 2020.
Il piano di EasyJet
Dopo aver informato l’ICO – autorità indipendente nel Regno Unito istituita per difendere i diritti d’informazione nell’interesse pubblico, promuovendo l’apertura nei confronti degli enti pubblici e contestualmente la riservatezza dei dati personali – ed il National Cyber Security Center, la compagnia aerea ha affermato di essere in comunicazione con i circa 9 milioni di clienti coinvolti per avvisarli dall’intraprendere misure di contrasto ad eventuali attività di phishing.
La parola all’ad della compagnia
In una nota, il quadro della situazione secondo l’amministratore delegato Johan Lundgren: “Da quando siamo venuti a conoscenza dell’incidente, è diventato chiaro che a causa del Covid-19 vi è una maggiore preoccupazione per i dati personali utilizzati nelle truffe online. Di conseguenza – Ha chiarito – stiamo contattando quei clienti le cui informazioni di viaggio sono state consultate e li stiamo avvisando di essere più vigili, in particolare se ricevono comunicazioni indesiderate”.
Il precedente di British Airways
Con uno sguardo rivolto al passato, il rischio è che alla compagnia aerea low cost sia comminata una maxi-multa. Per un caso analogo, nel 2018 l’Information Commissioner’s Office sanzionò la compagnia di bandiera del Regno Unito British Airways per un importo pari a 138 milioni di sterline, un’ammenda per la quale British Aiways ha deciso di voler riparare in appello.
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