Parola d’ordine: semplificare.

Più economico, più rapido, più semplice, più sicuro. Addio a scrutatori, matite speciali, schede, cabine e verbali in plurima copia, ecco un computer in cabina dove votare con un click e poca burocrazia. I sostenitori dell’e-voting, l’espressione della propria preferenza elettorale tramite sistemi digitali, non hanno dubbi sul fatto che la tecnologia si preferibile al metodo “analogico”. In alcuni paesi esteri è realtà consolidata. Apripista sono gli Stati Uniti, dove però non mancano ciclici problemi (da ultimo nelle elezioni di mid-term in Virgina, dove in alcune sezioni il sistema per un bug non permetteva di votare tutti i candidati). A oggi l’e-voting è in uso anche in stati a noi vicini come la Francia e la Spagna. Già nel 2004 (dieci anni fa) la provincia autonoma di Trento aveva portato avanti il programma Provote, ma, fino a quando l’Italia non si doterà di una legge in materia, è difficile fare passi in avanti.

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