Uno scontro che è culminato con la citazione in giudizio nei confronti dell’amministrazione Trump  dopo l’annuncio della messa al bando in America dell’app di proprietà cinese entro la seconda metà del prossimo settembre, qualora non si convenisse per una vendita del segmento americano dell’applicazione verso un nuovo acquirente.

“Perché stiamo facendo causa all’amministrazione”

È il post pubblicato sull’area stampa digitale dell’applicazione, il quale chiarisce le motivazioni che hanno spinto TikTok – di proprietà della società ByteDance – a citare in giudizio l’amministrazione presso il tribunale federale della California dopo l’ordine esecutivo firmato dal presidente Trump nelle scorse settimane.

“Preferiamo di gran lunga il dialogo costruttivo al contenzioso – ha precisato l’azienda nella nota – Ma con l’ordine esecutivo che minaccia di vietare le nostre operazioni negli Stati Uniti, eliminando la creazione di 10.000 nuovi posti di lavoro americani e danneggiando irreparabilmente i milioni di americani che si rivolgono a questa applicazione per intrattenimento, connessioni e mezzi di sussistenza legittimi che diventano di vitale importanza soprattutto durante la pandemia, semplicemnte non abbiamo scelta”.

La risposta di TikTok alle paure americane

La diatriba tra l’applicazione e l’amministrazione della Casa Bianca, arrivata al cospetto della Corte degli Stati Uniti competente per il distretto della California, nasce dalle accuse legate allo stato di sicurezza di dati di utenti americani che “consentono potenzialmente alla Cina – leggiamo dal testo dell’ordine esecutivo – di rintracciare le posizioni di dipendenti e appaltatori federali, creare fascicoli di informazioni per ricatti e condurre attività di spionaggio aziendale”.

Su tale questione, l’applicazione nella stessa comunicazione riguardante la citazione in tribunale per Donald Trump, giustifica tutte le misure intraprese per la garanzia di una condizione sicura nelle interazioni quotidiane.

“L’ordine esecutivo cerca di vietare TikTok presumibilmente a causa della possibilità speculativa che l’applicazione possa essere manipolata dal governo cinese – è la risposta di TikTok – Ma, come il  governo degli Stati Uniti è ben consapevole, i querelanti hanno adottato misure straordinarie per proteggere la privacy e la sicurezza dell’utente statunitense, incluso il fatto che TikTok memorizzi tali dati al di fuori della Cina (negli Stati Uniti e a Singapore) ed erigendo barriere software che aiutano a garantire che TikTok memorizzi i suoi dati utente negli Stati Uniti separatamente dai dati utente di altri prodotti ByteDance”.

Foto di Kon Karampelas; fonte unsplash.com

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